Adozioni, Bordignon: «Contenere iter e gratuità per contrastare calo»
Nel primo semestre 2023 sono 248 le adozioni realizzate contro le 273 dello scorso anno. Il Forum delle associazioni familiari esprime «profonda preoccupazione»
Nel primo semestre 2023 le adozioni internazionali subiscono un brusco crollo. Dai dati resi noti ieri, 19 luglio, dalla Commissione per le adozioni internazionali (Cai), sono 248 le adozioni portate a termine tra il 1° gennaio e il 30 giugno di quest’anno a fronte della 273 dello scorso anno e per i prossimi mesi non si prevedono grandi miglioramenti. A tal proposito Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, esprime «profonda preoccupazione rispetto al drastico calo delle adozioni ormai scese a picco negli ultimi anni».
Il decremento sulle adozioni internazionali concluse nel primo semestre 2023 sono imputabili a varie cause, spiega Bordignon in una nota. «Sicuramente la pandemia e la situazione politica internazionale hanno segnato, e continuano a farlo anche senza oggettivo motivo, la realizzazione delle adozioni. Prendendo atto di questo, il Forum auspica che comunque l’intero sistema venga valutato e reso efficace per assicurare ai bambini che aspettano negli istituti del mondo una famiglia, ma anche per realizzare il sogno di molte coppie e dare un relativo contributo alla natalità nel nostro Paese».
Per andare incontro alle «migliaia di famiglie in attesa – prosegue il presidente del Forum -, probabilmente anche delle migliaia di coppie che non affrontano il percorso adottivo a causa delle difficoltà, delle lungaggini (5 anni la durata media) e dei costi dell’iter, si rende necessario un intervento a supporto a partire proprio dal contenimento dei tempi dell’iter per l’idoneità, che devono essere perentori, e dalla gratuità dell’adozione internazionale al pari di quella nazionale».
Per arginare «questo dramma», come lo definisce Bordignon, è necessario intervenire ristabilendo «sul fronte estero un’intensa attività per il rinnovo degli accordi bilaterali e attivare presso le ambasciate un funzionario esperto che possa seguire con efficacia gli iter adottivi. Il Forum – conclude la nota – auspica che i ministeri competenti colgano l’urgenza di intervenire perché l’adozione internazionale, fiore all’occhiello del nostro Paese per decenni grazie alla disponibilità all’accoglienza delle famiglie italiane, ritrovi vigore e prospettiva».