Aibi in Siria con un nuovo progetto accanto alle famiglie

L’iniziativa, co-finanziata coi fondi dell’8xmille, finalizzata a garantire assistenza umanitaria e supporto alle attività agricole, nella provincia di Idlib. L’obiettivo: garantire la sicurezza alimentare

Co-finanziato dai fondi dell’8xmille il nuovo progetto di Aibi-Amici dei bambini i Siria, che mira al rafforzamento della resilienza delle famiglie attraverso l’assistenza umanitaria e il supporto alle attività agricole. La zona dell’intervento, spiegano dall’organizzazione, è il nord-ovest del Paese, nella provincia di Idlib, dove l’ong opera da anni insieme al partner locale Kids Paradise. In particolare, l’azione si sviluppa in dieci villaggi rurali della Al Rouj Valley (sub-distretto di Ariha) e presso i campi profughi e gli insediamenti informali del sub-distretto di Ma’ar Tamsreen, al confine con la Turchia. Tutte zone provate dalla guerra che ormai prosegue ininterrotta da oltre 10 anni.

Il progetto, che ha una durata di 12 mesi e un budget complessivo di 331mila euro, mira a migliorare la sicurezza alimentare dei beneficiari, offrire assistenza alimentare nei campi profughi, rafforzare la resilienza delle famiglie colpite dal conflitto sostenendo l’agricoltura e l’auto sostentamento produttivo e alimentare con la promozione di attività generatrici di reddito. «Si cercherà di supportare lo sviluppo della catena del valore promuovendo la costruzione di infrastrutture produttive e servizi di supporto – annunciano da Aibi -. Al fine di contribuire al raggiungimento di tali obiettivi, nel corso del progetto si svolgeranno, più nello specifico, le seguenti attività: distribuzione di pane a 2mila nuclei famigliari vulnerabili nei campi profughi e negli insediamenti informali nelle zone rurali di Ma’ar Tamesreen; l’acquisto di 350 tonnellate di grano da coltivatori locali (con particolare attenzione alle famiglie gestite da donne, con numerosi bambini, senza reddito e con familiari disabili), o dal mercato locale, in modo da sostenere la produzione di grano e il reddito dei coltivatori del luogo, rafforzando la loro resilienza; la pulizia, sterilizzazione e il confezionamento di 50 tonnellate di grano da distribuire a 400 agricoltori vulnerabili (ivi comprese le famiglie gestite da donne e/o con a carico disabili), così da sostenere la produzione agricola e contribuire a ripristinare la catena di produzione del grano».

16 giugno 2022