Antonella Ruggiero: «La musica ha un potere salvifico»

Il 16 settembre sarà protagonista di un concerto di beneficenza a sostegno di Io Amo l’Etiopia, progetto umanitario del Consiglio centrale di Roma della Società San Vincenzo De Paoli

La sua voce rimarrà sempre legata a una delle canzoni più iconiche dedicate mai alla capitale, “Vacanze romane”. A portarla al successo e renderla indimenticabile è stata Antonella Ruggiero, che torna prossimamente a Roma per una serata di solidarietà per l’Etiopia. Il concerto, il 16 settembre, avrà luogo nel suggestivo parco di Mediterranea Rete (via della Nocetta 191), con la collaborazione della San Vincenzo De Paoli Roma e la Congregazione della Missione San Vincenzo De Paoli casa generalizia. L’obiettivo è contribuire alla realizzazione di un centro cardiologico in Etiopia, offrendo speranza ai bambini etiopi affetti da cardiopatie congenite. Grazie alla collaborazione con l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, il progetto prevede anche la formazione del personale medico e infermieristico locale, in modo da poter utilizzare le nuove attrezzature per curare tempestivamente migliaia di bambini etiopi in lista d’attesa.

Una buona causa sublimata dalla splendida voce di Antonella Ruggiero impegnata in questo recital con Renzo Ruggieri alla fisarmonica e Paolo di Sabatino al pianoforte, che poteranno in scena un repertorio tratto da “Souvenir d’Italie”, album di Ruggiero del 2007, rivisitazione in chiave jazzistica di brani composti tra il 1915 e il 1945, e attingeranno agli altri numerosi successi della storica voce dei Matia Bazar, band da lei fondata e portata al successo nel mondo fino al 1989 quando decide di lasciare il gruppo e le scene per dedicarsi ai suoi interessi umani ed artistici, dedicando molto tempo ai viaggi, durante i quali ha l’occasione di sperimentare diversi modi di fare e intendere la musica. Ed è proprio lei a raccontarci delle ultime esperienze…

Continui a dividerti tra concerti e viaggi, come è andata questa estate?
È stata intensa e troppo calda, andare in tournée con questo caldo non è facile. Ho iniziato a viaggiare in primavera, ma non ho avuto spazio per viaggi personali. Però i viaggi legati al mio lavoro sono sempre interessanti perché si vedono parti d’Italia non molto conosciute, anche piccoli angoli nascosti ma affascinanti. E poi sono occasione per conoscere persone e culture diverse. Per questo non serve andare lontano.

Come sarà il concerto di beneficenza per l’Etiopia?
Sarò con due bravissimi musicisti, il fisarmonicista Renzo Ruggieri e il pianista Paolo di Sabatino e faremo un percorso nella mia storia personale, tra i brani più amati e altri del periodo tra le due guerre mondiali. Sarà una sorta di viaggio in musica.

Voce versatile, passi con facilità per generi e registri diversi, ma c’è una parola che lega le tue interpretazioni, a parte “bravura”, che è quella che diciamo noi?
Ah, grazie! Direi la parola “ricerca”. Ricerca di musiche che contengano emozioni e sfumature: per me la musica deve essere suggestiva, altrimenti anche se mi viene proposta una canzone da uno famoso ma non mi piace non la canto! La musica per me non può essere mai una cosa fredda.

A questo punto della tua carriera e della tua vita, hai il privilegio di poter scegliere i progetti cui dedicarti. C’è qualcosa che ti piacerebbe ancora sperimentare musicalmente?
“Altrevie”, uscito lo scorso marzo, realizzato insieme a Roberto Colombo, rimane il progetto più suggestivo della mia storia, da ascoltare quando uno ha voglia di estraniarsi. Abbiamo preso e manipolato digitalmente le canzoni del mio primo album da solista “Libera”, coniando una lingua altra ed estranea e accompagnandole con nuove musiche composte da Roberto. Un progetto di cui vado fiera, frutto della ricerca di musica che mi possa coinvolgere da dentro. Non esiste una cosa simile in Italia, il risultato è una cosa strana, che può piacere e no, ma sicuramente è inusuale. Adesso stiamo già lavorando a una cosa nuova, ma non posso ancora dire niente. Di sicuro continuo a dare voce alla musica che mi fa stare bene. La musica è rimasta l’unica cosa che non divide nessuno. Ha ancora un potere salvifico.

6 settembre 2024