Avvento di Carità, la colletta diocesana

La raccolta, domenica 11 dicembre, dedicata ai servizi di ascolto e assistenza domiciliare della Caritas per persone o nuclei familiari in difficoltà

La raccolta, domenica 11 dicembre, dedicata ai servizi di ascolto e assistenza domiciliare della Caritas per persone o nuclei familiari in situazioni di difficoltà

Una colletta a sostegno dei servizi di ascolto e di assistenza domiciliare per persone o nuclei familiari che vivono in solitudine. È l’annuncio della Caritas diocesana per l’iniziativa di solidarietà di domenica 11 dicembre, momento centrale dell’Avvento diocesano della carità. In una lettera rivolta a parroci, sacerdoti, diaconi, istituti religiosi, monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana, spiega che «domenica 11 dicembre, terza del tempo di Avvento, in tutte le chiese della diocesi di Roma si svolgerà la colletta di carità che quest’anno sarà a favore dei servizi di ascolto e di assistenza domiciliare per persone o nuclei familiari che vivono in solitudine le loro difficoltà, senza relazioni con familiari e vicini. Ti chiedo di promuovere questa iniziativa con particolare attenzione nella tua comunità». Le offerte potranno essere portate presso la direzione della Caritas, negli uffici del Vicariato, oppure versate nel conto corrente Banco Posta (Iban: IT77K0760103200000082881004).

Va ricordato che nell’ultimo anno sono stati 16.350 gli interventi domiciliari realizzati da operatori e volontari della Caritas di Roma riguardanti 400 persone: anziani, adulti singoli o in nuclei familiari. Si è trattato di diversi servizi quali l’assistenza domiciliare leggera (compagnia, accompagnamenti, passeggiate…), il disbrigo di pratiche burocratiche, l’assistenza alimentare ed economica, la consegna dei pasti a domicilio, l’attivazione e il monitoraggio salvavita, l’attivazione della teleassistenza, l’assistenza domiciliare sanitaria per malati Aids. Nel caso delle famiglie, lo status economico di sofferenza è stato il pretesto della chiamata e della presa in carico. Dalle visite domiciliari è successivamente emersa una forte sofferenza relazionale e affettiva, spesso causa o conseguenza di eventi traumatici legati al disagio manifestato.

Nella sua lettera, monsignor Feroci ricorda che per il tempo di Avvento «la Caritas diocesana ha predisposto un sussidio per accompagnarci in questo periodo: una guida alle celebrazioni festive con spunti per impostare omelie, preghiere e per offrire a catechisti ed educatori riflessioni su cui basare gli incontri durante la settimana. Uno strumento agile, pensato come supporto alle attività pastorali già programmate nelle parrocchie, per proseguire con l’attenzione ai poveri l’esperienza di misericordia maturata nel Giubileo appena concluso». Il sussidio è disponibile sul sito della Caritas diocesana.

«È iniziato il tempo in cui, con umiltà e attenzione, siamo in attesa della meta ultima della speranza cristiana – sottolinea il direttore della Caritas diocesana -. La parola “Avvento”, che nel paganesimo significava l’ingresso solenne del re nella sua città, nel Nuovo Testamento designa la venuta del Signore alla fine dei tempi; nella liturgia designa il periodo di preparazione alla festa di Natale, ma in senso generale significa la venuta di Dio tra gli uomini, che corrisponde al mistero di Gesù Cristo. L’Avvento quindi – prosegue Feroci – ci chiede di essere in attesa, con coscienza profonda, con attenzione vigile; ci dice anche che l’attesa deve essere costellata da opere di carità per essere pronti a questa venuta; ci porta alla contemplazione gioiosa e grata della venuta nella carne del Salvatore, preparata e testimoniata dai grandi personaggi della nostra fede: Giovanni il Battista, Giuseppe, Maria; ci porta a scrutare il suo venire con le opere del Regno, il suo restare con queste opere che i fedeli fanno proprie; ci proietta verso il suo ritorno finale quando tutto sarà riunito in Lui e con Lui regneremo per sempre».

7 dicembre 2016