Circolo S. Pietro, nuovo volto per la casa famiglia S. Paolo VI

L’inaugurazione della rinnovata struttura in via San Giovanni in Laterano con il cardinale Parolin. «Un miracolo della carità». L’accoglienza degli ucraini. La visita con la presidente del Bambino Gesù Enoc

«Sono tre parole che abbracciano e contraddistinguono la vita di ogni cristiano, di ogni battezzato, ma che per voi hanno un significato e un valore particolare: non si può vivere senza la preghiera, intensa e fiduciosa, non si può vivere senza l’azione, umile e concreta, non si può vivere senza il sacrificio, oblativo e premuroso». Così il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha richiamato esplicitamente il motto del Circolo S. Pietro durante la Messa per l’inaugurazione della rinnovata casa famiglia “S. Paolo VI”, in via di San Giovanni in Laterano, avvenuta nel pomeriggio di venerdì 20 maggio, giorno in cui la Chiesa propone la memoria di san Bernardino da Siena.

«San Bernardino parla anche dei “miracoli” con cui san Paolo predicava il nome di Gesù. Anche voi siete chiamati a fare altrettanto. Non meravigliatevi: sto parlando dei “miracoli” dell’amore, i miracoli della carità, che sono autentici “miracoli”, come questa casa famiglia che oggi benediciamo e inauguriamo. Del resto – ha continuato il segretario di Stato durante l’omelia – i pontefici hanno avuto sempre a cuore il vostro sodalizio (addirittura Papa Pio XI e S. Paolo VI ne hanno fatto anche parte) e non hanno mai cessato di ringraziarvi per quanto operate nei confronti dei bisognosi di questa amata città. E vi hanno incoraggiato a sempre meglio realizzare questo servizio di amore che avete scelto liberamente di svolgere».

L’assistente ecclesiastico del Circolo, Franco Camaldo, ha ringraziato il cardinale e si è soffermato sulla storia della statua della Madonna Immacolata presente nella cappellina che ha ospitato la celebrazione. «Noi affettuosamente la chiamiamo la “Madonna del 16” perché abbiamo sperimentato molte volte la protezione della cara Madre e il suo aiuto proprio in questo giorno». Il presidente Niccolò Sacchetti ha espresso il suo ringraziamento alla Madonna perché «la gratitudine più sincera, più genuina, quella che nasce dalla parte più intima e profonda del cuore, lo sappiamo bene, è sempre per la Mamma. La nostra Mamma Celeste che qui veneriamo ogni 16 del mese e alla quale ci siamo consacrati a pochi giorni prima dell’insorgere della pandemia».

Prima di scoprire la targa commemorativa posta all’entrata della cappellina della casa, il cardinale, insieme alla presidente dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù Mariella Enoc, ha visitato la rinnovata struttura – tre tipologie di stanza per piano, la ludoteca e il refettorio -, incontrando i volontari e le persone che si sono occupate degli arredi e dei lavori. «Il Santo Padre, nell’udienza che ci ha benevolmente concesso il 25 settembre 2020, ci ha invitato ad avere “fantasia nelle mani” operose nella carità – ha detto Sacchetti -. Impossibile trovare una definizione migliore per lo straordinario e meraviglioso gruppo di volontarie che si è dedicato giorno e notte, anima e corpo a questa casa trasformandola, con quello che avevano a disposizione, in un luogo che trasuda amore profondo e quel senso di accoglienza che ha da sempre contraddistinto il nostro Circolo S. Pietro. Il lavoro è stato davvero corale e tutte le commissioni del nostro sodalizio hanno dato un importantissimo contributo. Anche nell’impegno di accoglienza delle 65 persone ucraine ospitate in questa e nell’altra casa famiglia del Circolo, in via della Lungaretta». Un pensiero affettuoso anche a Leopoldo Torlonia, presidente emerito del Circolo, che «con tenacia, prudenza e lungimiranza» ha iniziato i complessi lavori di ristrutturazione. (Marco Chiani)

23 maggio 2022