Coronavirus: mascherine fino al 15 giugno sui trasporti, al teatro e al cinema
Il ministro della Salute Speranza ha firmato l’ordinanza. Dal 1° maggio, stop a dispositivi di protezione individuale e Green pass nei luoghi di lavoro – fatta eccezione per strutture sanitarie e scuola -, in negozi, supermercati, ristoranti e bar. «Mantenere attenzione e cautela»
Ora è ufficiale: in alcuni contesti l’utilizzo delle mascherine resta obbligatorio «almeno» fino al 15 giugno. L’annuncio è arrivato ieri pomeriggio, 28 aprile, direttamente dal ministro della Salute Roberto Speranza, intervenuto alla IV conferenza nazionale di Anaao Giovani. La nuova disposizione è contenuta nell’emendamento al decreto Covid di marzo, relativo alle riaperture, approvato ieri in commissione Affari sociali alla Camera. In serata il ministro Speranza ha firmato una ordinanza che «fa da ponte per il tempo necessario alla conversione del decreto».
Ancora per un mese e mezzo dunque sarà obbligatorio indossare dispositivi di protezione individuale del tipo Ffp2 sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza (treni, aerei, navi) e su quelli del trasporto pubblico locale: autobus, tram, metropolitane. Mascherine a copertura di naso e bocca anche per assistere agli spettacoli al chiuso in teatri, sale da concerto, cinema, locali di intrattenimento e musica dal vivo e nei palazzetti dello sport. Obbligo di mascherina anche per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, incluse le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistite (rsa), gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti.
Nell’emendamento non è contenuta alcuna disposizione in merito all’utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi di lavoro. Da domenica 1° maggio poi si potrà fare a meno delle mascherine nei negozi, supermercati, ristoranti, bar al chiuso. «La raccomandazione è però quella di indossarle in tutte le occasioni in cui ci possa essere rischio di contagio», ha spiegato il ministro Speranza. A scuola invece resta l’obbligo per studenti, docenti e personale fino alla fine dell’anno scolastico, come previsto dalla legge già in vigore. Sempre da domenica 1° maggio non sarà più obbligatorio il Green pass tranne, che per accedere alle strutture sanitarie.
«Dal 31 marzo abbiamo superato lo stato di emergenza ma questo non significa che siamo fuori dalla pandemia – ha detto ancora Speranza -. Dobbiamo mantenere ancora un livello appropriato di attenzione e di cautela. La sfida contro il Covid non è conclusa. Abbiamo sicuramente strumenti diversi, molte più possibilità di affrontare questa pandemia ma non dobbiamo commettere l’errore di pensare che sia finita perché i numeri dicono che non è così». Ieri in Italia si sono registrati 69.204 nuovi casi di Covid a fronte di 441.526 tamponi. I morti sono stati 131. Nel Lazio su 44.907 tamponi (14.680 in meno rispetto a mercoledì), sono risultati 6.351 nuovi casi positivi (-2.341) di cui 3.143 a Roma. I ricoverati sono 1.158 (-19) e i pazienti in terapia intensiva 68 (+2).
«Siamo in una fase cruciale, siamo ancora in pandemia ma con strumenti diversi per gestirla», ha detto Speranza, ribadendo che è «importante continuare a impegnarsi sul fronte dei vaccini». Soffermandosi poi sul sistema sanitario nazionale, il ministro ha detto che bisogna fare tesoro dell’esperienza vissuta in pandemia. «Il lascito del Covid non deve essere solo la ferita atroce, enorme, delle mille difficoltà in cui il sistema mondiale si è ritrovato – ha concluso -. Deve essere uno scatto di consapevolezza dell’importanza delle politiche della salute e una presa di coscienza che si può fare un vero e proprio passo in avanti».
29 aprile 2022