Dal Papa 170mila dollari per le circoscrizioni cattoliche della Siria

La consegna attraverso il cardinale Sandri (Congregazione Chiese orientali), in questi giorni nel Paese. «Porto la carezza del Papa sui volti rigati dalle lacrime»

Papa Francesco dona 170mila dollari alle circoscrizioni cattoliche della Siria. Lo fa attraverso il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali – in questi giorni nel Paese per una visita programmata da tempo ma rinviata a causa della pandemia di Covid-19 -, che ha annunciato ieri, 26 ottobre, la donazione del pontefice, incontrando a Damasco i vescovi cattolici di Siria. La cifra, ripartita in 10mila dollari per ogni circoscrizione cattolica, servirà a «sostenere le situazioni di maggior bisogno individuate da ogni vescovo».

Quella di ieri è stata la prima tappa della visita di Sandri in Siria. Un incontro nel quale il prefetto ha ricordato gli oltre dieci anni di guerra durante i quali «non poche chiese e cattedrali hanno subito danneggiamenti e distruzioni», come «le case i bombardamenti tra i diversi schieramenti interni ed internazionali: alcuni templi nel frattempo sono stati ristrutturati o riedificati e riconosacrati, ma il popolo di Dio nel frattempo aveva ricevuto abbondante l’unzione del dolore e della sofferenza, venendo così conformato al Cristo che patisce e viene crocifisso». E in Siria si patisce perché «non c’è il pane» e «una cifra impressionante della popolazione» è costretta a vivere sotto la soglia della povertà. E anche «l’aria resa irrespirabile dalle bombe e dagli agenti chimici, forse ora è intossicata dall’indifferenza che sembra piombata anche negli organi di stampa sul dramma della Siria».

Il pontefice invece non ha mai dimenticato il conflitto siriano, rivolgendo fin dall’inizio del suo pontificato «uno sguardo di speciale predilezione» verso la Siria. «Ora – ha aggiunto il prefetto – attraverso la mia visita porto il saluto, la benedizione e la carezza di Papa Francesco sui volti rigati dalle lacrime». Quindi, l’invito a «pregare e interrogarci come singoli e comunità del nostro modo di stare di fronte al presente della Siria. Dove sei comunità internazionale?. Dove sei, Chiesa cattolica in Siria?», ha chiesto. Tuttavia, «è anche giusto che sorga in noi la domanda per capire su chi o su che cosa abbiamo riposto la speranza di salvezza. Questa è una domanda che è affidata a ciascuno di noi, ovunque si trovi a vivere ed operare, quindi anche in Siria».

Ancora, il prefetto della Congregazione per le Chiese orientali ha esortato anche a «comprendere come la Chiesa sia e voglia essere “la casa e la dimora della carità” e aiuti a pensare il ruolo del vescovo in questo ambito». Un invito «a fare il bene senza confinarlo», al quale il porporato ha aggiunto «una esplicita richiesta di proseguire la riflessione e le decisioni sull’esercizio sinodale della carità». A riguardo, ha annunciato anche «l’avvio del progetto di realizzare una Conferenza, da svolgersi nel marzo del 2022 se possibile qui a Damasco, in cui vedere riuniti i vescovi, i principali responsabili del ministero della carità, preti, religiosi e religiose, laici come pure le principali istituzioni assistenziali presenti in Siria». L’obiettivo, ha spiegato, è quello di «mappare le diverse iniziative e progetti in atto, riflettendo nell’attuale contesto sulle priorità su cui insistere di volta in volta. Sono certo che in questo modo la maggiore capacità e intraprendenza di alcuni di voi potrebbe essere messa a servizio dell’intera Chiesa cattolica in Siria – le parole di Sandri -, aiutando quelle realtà più lente e in difficoltà. Quanto maggiore continuerà la credibilità delle nostre istituzioni ecclesiali in Siria, tanto più diverse realtà che cercano partner affidabili potranno avere in voi degli interlocutori validi, anzitutto per quell’aiuto umanitario che secondo le dichiarazioni ufficiali dei governi non dovrebbe vedere restrizioni nonostante il perdurare delle sanzioni internazionali».

27 ottobre 2021