Draghi all’Ocse: «Sbloccare i porti per evitare la crisi alimentare»
Il premier a Parigi per il Consiglio ministeriale presieduto quest’anno dall’Italia. Sul tavolo, la guerra in Ucraina ma anche gli obiettivi climatici e la transizione energetica. L’intervento del presidente ucraino Zelensky: «Il mondo deve fermare l’aggressione della Russia»
«Lo sforzo per evitare la crisi alimentare deve iniziare dallo sblocco dei porti e della migliaia di cereali che sono lì». Il premier italiano Mario Draghi lo ha affermato con forza questa mattina nella sede dell’Ocse a Parigi, dove è intervenuto alla riunione del Consiglio ministeriale presieduto quest’anno dall’Italia, accolto dal segretario generale Mathias Cormann. Il riferimento è alla guerra in Ucraina: «Lo sforzo di mediazione delle Nazioni unite è un notevole passo in avanti – le parole di Draghi -; sfortunatamente è l’unico». Il blocco del grano in particolare sta portando un aumento dei prezzi che sta causando «una catastrofe a livello mondiale».
Nell’analisi del presidente del Consiglio italiano, «G7 e Unione europea hanno mostrato una notevole unità e solidarietà nel sostenere l’Ucraina e nel mettere pressione sulla Russia per riprendere i negoziati. L’Ue da sola ha approvato 6 pacchetti di sanzioni che hanno dato un duro colpo agli oligarchi vicini al Cremlino e a settori chiave dell’economia russa. Perché i nostri sforzi siano efficaci – ha aggiunto – devono essere sostenibili nel corso del tempo e coinvolgere le economie emergenti e in via di sviluppo. Dobbiamo abbinare la risolutezza mostrata in Ucraina con la stessa determinazione ad aiutare gli stessi cittadini e coloro che si trovano nei Paesi più poveri del mondo, soprattutto in Africa».
Sul tavolo dell’incontro, anche la crisi energetica e il tema degli approvvigionamenti. «Il consiglio Ue ha approvato di considerare di imporre un tetto dei prezzi per le importazioni di gas russo: questo potrebbe limitare l’incremento dell’inflazione e ridurre i flussi finanziari verso Mosca», ha rilevato il premier, aggiungendo però che «le discussioni sono ancora in corso e la strada da percorrere potrebbe essere lunga». La crisi internazionale comunque «non deve essere una scusa per tradire i nostri obiettivi climatici ma la ragione per raddoppiarli – il monito di Draghi -. Accelerare la transizione energetica è fondamentale per spostarci verso un modello sostenibile e ridurre la nostra dipendenza dalla Russia. Dobbiamo agevolare l’espansione delle rinnovabili e promuovere ricerca e sviluppo in nuove soluzioni di energia verde e pulita. Questo significa rafforzare la nostra architettura dell’idrogeno e sviluppare reti intelligenti e resilienti».
Intervenuto alla riunione Ocse anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, con un discorso accolto dall’applauso delle delegazioni presenti. «Interesse primario del mondo è aiutare a proteggere l’Ucraina. L’aggressione della Russia deve terminare al più presto possibile», ha affermato Zelensky, invocando per la Federazione russa «dolorose sanzioni di lungo termine. Il mondo – ha continuato – deve fermare l’aggressione della Russia, che è una minaccia per tutti».
9 giugno 2022