Eurispes: un italiano su due non arriva a fine mese

Presentato il “Rapporto Italia 2015”. La condizione economica delle famiglie peggiorata nel 76,7% dei casi. Per 7 italiani su 10 eroso il potere di acquisto

Presentato il “Rapporto Italia 2015”. La condizione economica delle famiglie peggiorata nel 76,7% dei casi. Per 7 italaini su 10 eroso il potere di acquisto

In piena “sindrome del day by day” gli italiani resistono ai contraccolpi della crisi vivendo alla giornata. La condizione economica delle famiglie è peggiorata nel 76,7% dei casi: con un aumento di 16,4 punti percentuali rispetto al 2014, quest’anno il numero di quanti non riescono ad arrivare alla fine del mese con le proprie entrate si attesta al 47,2%. Moltissimi (il 62,8%) quelli costretti ad usare i propri risparmi per far quadrare i conti. Sono questi alcuni dei dati emersi dal “Rapporto Italia 2015”, realizzato dall’Eurispes e presentato oggi, venerdì 30 gennaio, a Roma. Sono soprattutto i costi per l’abitazione a costituire un serio problema economico: il 73,1% di chi ha contratto un mutuo per l’acquisto della casa, si legge nel rapporto, «ha difficoltà a pagare le rate, così come il 69,6% di chi è in affitto non riesce a pagare regolarmente il canone».

Eroso il potere di acquisto. Lerosione del proprio potere d’acquisto è ormai un dato di fatto per 7 italiani su 10 (71,5%), che hanno visto nell’ultimo anno diminuire nettamente o in parte la capacità di affrontare le spese con le proprie entrate.

Cresce il rischio usura. Aumenta in Italia il rischio usura. Il numero di quanti riferiscono di avere chiesto nell’ultimo anno soldi in prestito da privati (non parenti/amici), non potendo accedere a quelli bancari, è salito dal 10,1% al 15,5% di quest’anno.

Euro “scomodo”. C’è stato un deciso incremento di quanti non vedono più nell’introduzione dell’euro una “benedizione”. Quattro italiani su dieci (40,1%), infatti, pensano che l’Italia dovrebbe uscire dall’euro, una quota che si attestava ad inizio 2014 al 25,7%. Su questo risultato pesano certamente le vicende greche, perché sono in molti a chiedersi se “accadrà anche a noi”.

Chiesa, c’è “l’effetto Bergoglio”. Il Papa convince più dei politici. Il governo raccoglie un tasso di fiducia al 18,9%, basso ma lievemente in crescita rispetto alle rilevazioni passate, mentre il Parlamento continua a segnare una diminuzione del grado di fiducia 10,1% (-6% rispetto al 2014). Intanto, però, è sorprendente il boom di consensi nei confronti della Chiesa cattolica: la percentuale sale di 13,6 punti, registrando un 62,6% di gradimento. Senza contare che Papa Francesco traghetta la chiesa nel terzo millennio con un consenso plebiscitario, che raggiunge l’89,6%.

Italiani iperconnessi. È lo smartphone l’apparecchiatura tecnologica più diffusa nelle famiglie italiane: ad usarlo è il 67% di loro. La diffusione dei telefoni cellulari collegati ad internet, dunque, batte seppure di poco quella dei computer portatili (64,4%), dei computer fissi (62,7%) e dei lettori Dvd(62,6%). Quanto a internet, viene usato soprattutto «per cercare informazioni di interesse personale (98,4%) ed inviare e ricevere email (88,2%), e dalla larga maggioranza per guardare filmati su YouTube (64,6%) ed utilizzare social network (60%)». Sono poi ormai la maggioranza di chi naviga coloro che fanno acquisti on-line (59,9%) e controllano il proprio conto bancario (53%).

La crisi e gli animali. Ad essere diminuito negli italiani non è l’affetto verso il mondo animale, ma la disponibilità economica. È ancora in calo il numero di chi riferisce di averne accolto uno in casa: si passa infatti dal 41,7% del 2012 al 39,4% del 2014, fino al 33% di oggi.

30 gennaio 2015