«La Santa Sede rinuncia all’immunità giurisdizionale di cui gode il nunzio apostolico in Francia, monsignor Luigi Ventura, in virtù della Convenzione di Vienna del 18 aprile 1961 sulle relazioni diplomatiche, ai fini della procedura penale che lo riguarda». Lo ha annunciato ieri, lunedì 8 luglio, il direttore ad interim della Sala stampa vaticana Alessandro Gisotti. Una decisione niente affatto scontata da parte del nunzio, 74 anni, dal 2009 rappresentante della Santa Sede a Parigi, su cui pendono accuse di «aggressione sessuale» nei confronti di alcuni giovani adulti.

A mettere in moto le indagini erano state le denunce di un paio di giovani funzionari del Municipio di Parigi, nel gennaio scorso. A detta delle vittime, le aggressioni si sarebbero verificate anche durante cerimonie ufficiali all’Hotel de Ville. Più di recente, una denuncia nei confronti dell’arcivescovo è stata presentata anche in Canada – dove era stato nunzio dal 2001 al 2009 -, sempre per presunte molestie sessuali, sempre nei confronti di un giovane uomo.

Riguardo alla rinuncia all’immunità, Gisotti ha parlato di un «gesto straordinario, che conferma la volontà del nunzio, espressa fin dall’inizio della vicenda, di collaborare pienamente e spontaneamente con le autorità giudiziarie francesi, competenti per il caso. La Santa Sede – ha riferitp – ha atteso, per assumere questa decisione, la conclusione della fase preliminare del procedimento, comunicatale a fine giugno, a cui monsignor Ventura ha liberamente partecipato. La decisione della Santa Sede è stata comunicata ufficialmente alle autorità francesi la settimana scorsa».

9 luglio 2019