In mostra al Battistero le “Sindoni” di Sidival Fila

L’esposizione voluta dal “Giovanni Paolo II” in occasione del X Incontro mondiale delle famiglie, inaugurata dal vescovo Gervasi. Otto tele, sospese lungo il perimetro della vasca battesimale

Otto “Sindoni” in cui sono ben visibili strappi e cuciture. Tessuti che portano impressi i segni del tempo, chiazze e lacerazioni sapientemente rammentate. Stoffe di abiti antichi che ricordano come la famiglia sia il primo luogo in cui ogni suo membro «riceve il vestito della cura e delle attenzioni». Valori e legami che costituiscono un patrimonio segnato nel tempo anche da sdruciture e rammendi. Una veste che permette a ogni uomo di vivere. Per questo «le famiglie sono l’artigianato essenziale della vita. Ogni famiglia è un insieme di nuove relazioni che vanno cucite. L’augurio è che il X Incontro mondiale delle famiglie aiuti a ricucire il tessuto delle famiglie e che le stesse possano creare una immensa rete». Lo ha detto il vescovo Dario Gervasi, responsabile diocesano della Pastorale familiare, intervenendo venerdì 17 giugno all’inaugurazione della mostra di arte contemporanea “Sindoni” allestita nel battistero di San Giovanni in Laterano. L’installazione comprende otto tele realizzate da Sidival Fila, frate minore francescano originario del Brasile, posizionate lungo il perimetro della vasca battesimale e sospese a due metri di altezza. Per le sue opere il religioso ha utilizzato fodere di dalmatiche di uso liturgico applicate, mediante una precisa tecnica di restauro, su stoffe di cotone. Tessuti con elementi floreali risalenti al XVIII e al XIX secolo.

L’esposizione è stata voluta proprio in vista dell’Incontro mondiale delle famiglie, che si aprirà mercoledì 22 giugno, dal Pontificio Istituto teologico Giovanni Paolo II e dalla Fondazione Sidival Fila, in collaborazione con la diocesi di Roma e il dicastero pontificio per i Laici, la famiglia e la vita. Il vescovo Gervasi ha ricordato che anche il Palazzo Lateranense sarà una delle location dell’Incontro. Qui sarà allestita una mostra fotografica e si terrà un concerto dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana. Insieme alla mostra “Sindoni”, offriranno ai duemila delegati provenienti da tutto il mondo «un’occasione significativa e utile per riflettere» ha detto il vescovo. La mostra, a ingresso libero, potrà essere visitata tutti i giorni dalle 9 alle 20 con apertura straordinaria serale fino alle 22 nei giorni dell’Incontro mondiale.

Per il preside dell’Istituto Giovanni Paolo II Philippe Bordeyne, «l’arte di Sidival Fila, profondamente evocativa, intensamente spirituale e insieme di francescana semplicità, diventa la materia e la forma di una realtà tutt’altro che idealizzata, ma fortemente ancorata alla realtà della vita, capace di tesserne le complessità e di riunire i lembi delle inevitabili lacerazioni». Le otto opere non nascondono le imperfezioni e gli strappi ma «ne fanno oggetto di arte, capace di evocare una prospettiva salvifica di ricostruzione e di accoglienza». Il teologo Pierangelo Sequeri, direttore della Cattedra Gaudium et Spes, ha riflettuto su come l’opera di frate Sidival Fila celi «la parentela segreta fra la tunica, primo gesto d’amore che avvolge ogni uomo alla nascita, e la sindone del congedo, l’ultimo vestito dell’uomo».

Ulteriore particolarità dell’esposizione è costituita dalle lastre di specchi in plexiglass applicate nel retro delle tele. La forma circolare del battistero permette quindi al visitatore di vedere in primo piano le “sindoni” senza volto né corpo e in secondo piano lo specchio che rifletterà le vite di tutte le famiglie del mondo. Per Alessandro Beltrami, giornalista di Avvenire, l’installazione non è composta «da semplici tessiture ma, attraverso lo specchio, Sidival Fila entra e fa entrare in relazione con lo spazio del battistero».

20 giugno 2022