La Carovana dell’Acr, col “sapore” della pace
Bambini e ragazzi dell’Azione cattolica di Roma dal Papa, per manifestare alla città il loro impegno per la pace. L’apertura con la Messa con il vescovo Palmieri; la conclusione con l’Angelus
Portando entusiasmo e allegria per le strade della Capitale con il loro festoso rumore, hanno colorato il grigio di una giornata di pioggia gli oltre 1.500 bambini e ragazzi dell’Azione cattolica di Roma che ieri, 3 febbraio, hanno partecipato alla Carovana della Pace che li ha condotti fino all’Angelus con Papa Francesco. Poco prima di mezzogiorno, quando a piazza San Pietro i bambini scandivano il conto alla rovescia, è uscito anche il sole proprio per il momento più atteso: vicino al Papa, si sono affacciati Alessia e Daniele, i due acierrini della parrocchia di Sant’Ugo incaricati di leggere a nome di tutti un messaggio al Santo Padre, che ha accolto con affetto la Carovana, con la quale, ha ricordato, si sono aperti i festeggiamenti per i 150 anni di fondazione dell’Azione cattolica di Roma e i 50 anni della nascita dell’Acr . «Vi auguro di essere sempre gioiosi testimoni di pace e fraternità», ha detto rivolto alla piazza, ringraziando «per la presenza e per il generoso impegno» e chiedendo di essere accompagnato e ricordato nella preghiera. Quindi, la parola ai ragazzi: «Caro Papa Francesco, anche quest’anno noi bambini dell’Acr, insieme ai nostri amici, ai nostri educatori e ai nostri sacerdoti siamo tornati da te per dire a tutti in modo forte e chiaro che vogliamo la pace! E anche noi vogliamo fare la nostra parte: così come tu non ti stanchi di raccontarci Gesù e come seguirlo nella nostra vita, così noi non ci stancheremo di dire a tutti che vogliamo la pace».
La mattinata di festa, fin dalle 8, era iniziata nella chiesa di Santa Maria in Vallicella, in piazza della Chiesa Nuova, per la celebrazione eucaristica; a presiederla, il vescovo Gianpiero Palmieri, ausiliare per il Settore est e assistente diocesano Acr negli anni ’90, che aveva fatto osservare ai più giovani come «quando avviene l’incontro vero con Gesù nessuno resta tale e quale: tutta la vita cambia e cambiano i cinque sensi che, illuminati dallo Spirito Santo, ci rendono capaci di riconoscere e “gustare” la presenza di Dio ovunque». Lo slogan della Carovana infatti è stato proprio “Sapore di pace” e ha voluto stimolare i più piccoli a scoprire un “gusto tutto nuovo”, quello che si sperimenta quando, ciascuno secondo le proprie capacità e possibilità, si spendono energie, impegno e servizio a favore dei più bisognosi. Per questo, dopo la Messa, bambini e ragazzi, insieme a educatori e genitori, si sono messi in marcia reggendo prototipi di pentole, torte e tavole imbandite: all’interno erano installati i salvadanai con le offerte raccolte per sostenere il progetto di solidarietà dell’Azione cattolica italiana che quest’anno incontra la Focsiv (Federazione degli organismi cristiani servizio internazionale volontariato) con l’iniziativa “Abbiamo riso per una cosa seria”, che promuove l’agricoltura familiare in Italia e nei Paesi del Sud del mondo.
Tra slogan e canzoni, attraversando i giardini di Castel Sant’Angelo e poi percorrendo via della Conciliazione, la Carovana è arrivata in piazza San Pietro dove ad accogliere bambini e ragazzi c’era il vescovo ausiliare Paolo Ricciardi, delegato per la Pastorale sanitaria: «Sono molto felice di essere qui con voi oggi – ha detto -: è bello gridare insieme il grido della pace». A seguire, il saluto della presidente dell’Ac diocesana Rosa Calabria: «È un’emozione vedervi così numerosi, belli, bellissimi e con la voglia di dire la pace, che è sempre più compromessa non solo ad alti livelli ma anche nei gesti quotidiani di poca pazienza».
4 febbraio 2019