La crisi idrica a Roma: al via il razionamento

La riduzione della pressione in rete annunciata a partire dal 4 settembre, tra le 23.30 e le 5 del mattino

Partirà da stasera, lunedì 4 settembre, il razionamento dell’acqua a Roma. La Capitale il 30 agosto ha toccato i 100 giorni senza pioggia e Acea ha annunciato il 28 agosto che da oggi, appunto, sarà costretta ad abbassare la pressione in rete dalle 23.30 alle 5. In quelle ore «potrà mancare l’acqua ai piani alti degli edifici e nelle zone idraulicamente più sfavorite, per le quali potrebbe non essere escluso lo svuotamento delle condotte con il conseguente intorbidimento dell’acqua al momento del rientro in servizio», si legge nel comunicato.

I problemi arrivano dal lago di Bracciano. Lo scorso 5 luglio il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, visto il perdurare dell’assenza di piogge, ha annunciato lo stato di calamità in tutto il Lazio, ma ha aggiunto: «È evidente che non è solo la siccità a creare disagi ai cittadini». Quindi ha spiegato: «C’è una gestione della rete idrica che non va bene proprio da parte dei gestori che, a mio giudizio, devono tornare ad avere una visione più seria sugli investimenti delle reti». Due giorni dopo la Regione ha dato notizia di un tavolo guidato dall’assessore regionale Fabio Refrigeri, sulle «gravi problematiche ambientali» del lago di Bracciano, vittima della siccità, ma anche di un eccesso di prelievi per garantire acqua potabile a Roma. Poco dopo, il 22 luglio, è partita un’ordinanza per fermare i prelievi di Acea: «Non esiste alcuno scontro o polemica o scelta politica. Purtroppo è una tragedia, il livello lago si è abbassato in maniera molto pericolosa con il rischio di una catastrofe ambientale», ha commentato il governatore ai microfoni di TgCom24.

«Il problema delle perdite c’è, non lo neghiamo – ha risposto il presidente di Acea Ato 2 Paolo Saccani, a SkyTg24 -.  Sono un male nazionale, non di Acea».  Con lo stop di Bracciano la Capitale ha rischiato di restare a secco nel mese più caldo dell’anno. In vista dell’attuazione dell’ordinanza, Acea ha comunicato che dal 28 luglio l’azienda avrebbe tolto l’acqua alternativamente in tutta le zone della città. Nel frattempo però sia Acea che il Comune hanno presentato ricorso al Tribunale delle acque. A quel punto è intervenuto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il 27 luglio: «La situazione di Roma è quella che ci preoccupa di più in questo momento»; uno stato secondo il ministro «non accettabile. L’obiettivo è evitare il razionamento». Le Regione ha dunque emesso un’altra ordinanza per ridurre ma non fermare del tutto i prelievi dal lago, differendo lo stop al mese di settembre.

Alla vigilia di Ferragosto, il Tribunale ha evitato definitivamente la chiusura dei rubinetti sospendendo parzialmente l’ordinanza della Regione. Dal 1° settembre Acea potrà continuare a a prelevare 4 moduli medi, vale a dire 400 litri al secondo, «in luogo degli 11 previsti in concessione», senza limiti di tempo. Il sindaco di Roma Virginia Raggi ha subito dichiarato: «Abbiamo garantito l’acqua ai cittadini romani e scongiurato che a settembre un milione e mezzo di persone restassero senza». Più parti politiche nel frattempo hanno però continuato ad accusare Acea di essere la vera causa della mancanza d’acqua, per via delle perdite della rete. Il 20 agosto Raggi ha risposto su un post su Facebook: «Ad oggi è stato controllato il 70% della rete idrica di Roma: 500 litri d’acqua al secondo che prima venivano dispersi ora sono di nuovo a disposizione dei cittadini. Entro l’anno il monitoraggio sarà concluso. L’obiettivo per l’estate 2018 è quello di recuperare, tramite la bonifica della rete e il potenziamento degli impianti, molta più acqua». Per il sindaco Bracciano potrebbe diventare superfluo.

Al momento non è così e le riduzioni peseranno. Il presidente di Acea Ato 2 intervenendo a Uno Mattina la settimana scorsa ha commentato: «Se avessimo a disposizione Bracciano il problema dell’emergenza non ci sarebbe». Il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha chiesto nel frattempo se siano stati valutati gli impatti negli ospedali «per evitare che ciò comporti pregiudizi per la continuità dei servizi sanitari essenziali». Saccani ha rassicurato sulla situazione: «Ci siamo attivati e ci stiamo attivando, sia per una modifica dei punti di fornitura per permettere l’allaccio di un autobotte, sia per l’installazione di punti di misurazione della pressione per avere 24 ore su 24 la situazione sotto controllo. Sono ragionevolmente convinto che agli ospedali l’acqua non mancherà».

Di seguito il dettaglio delle zone interessate dalla riduzione delle pressioni in rete:

Trieste, Villa Ada, Parioli, Salario, Villa Borghese, Nomentano, XX Settembre, Università, Esquilino, San Lorenzo, Celio, Tuscolano Nord, Casilino, Tor Pignattara, Aventino, Zona Archeologica, Appio, Quadraro, Latino, Ostiense, Tuscolano Sud, Centro Direzionale Centocelle, Torre Spaccata, Torre Maura, Torre Angela, Tor Fiscale, Don Bosco, Appio Claudio, Osteria del Curato, Giardinetti, Pignatelli, Quarto Miglio, Spinaceto, Castel Fusano, Infernetto, Palocco, Ostia Antica, Acilia Sud, Acilia Nord, Trionfale, Navigatori, Garbatella, Valco San Paolo, Tormarancia Foro Italico, Eroi, Prati ,Villaggio Olimpico, Flaminio, Della VittoriaLa Storta, Castelluccia, Ottavia, Tomba di Nerone, Tor San Giovanni, Bufalotta, Serpentara, Casal Boccone, S. Maria della Pietà, Acquatraversa, Val Melaina, Tufello, Montesacro, Montesacro Alto, Talenti, Conca d’Oro, San Basilio, Casal de’ Pazzi, Sacco Pastore, Eur, Tre Fontane, Villaggio Giuliano, Giustiniana Gianicolense, Aurelio Sud, Villa Pamphili, Centro Giano, Ponte Galeria, Centro Storico, Pietralata, Casal Bruciato, Tor Sapienza, La Rustica ,Tiburtino Sud, Ostia Nord, Ostia Sud e tutto il litorale di Ostia, Ciampino, Borghesiana, Morena.

4 settembre 2017