Le proposte del Parlamento Ue a Cop29: il principio “chi inquina paga”

Approvata la risoluzione non legislativa che invita tutti i Paesi a «concordare un nuovo obiettivo collettivo post-2025 socialmente equo sui finanziamenti per il clima»

Approvate ieri, 14 novembre, dal Parlamento europeo alcune proposte per la Cop29, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Una risoluzione non legislativa – approvata con 429 voti a favore, 183 contrari e 24 astensioni – che invita tutti i Paesi a «concordare un nuovo obiettivo collettivo post-2025 sui finanziamenti per il clima che sia socialmente equo, in linea con il principio “chi inquina paga” e basato su una varietà di fonti di finanziamento pubbliche, private e innovative».

La proposta degli eurodeputati è che tutte le principali economie emergenti con emissioni elevate e Pil elevato contribuiscano finanziariamente all’azione globale per il clima. Ancora, invitano l’Ue a «intensificare la sua diplomazia verde per contribuire a creare condizioni di parità a livello internazionale, evitare la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio e aumentare il sostegno pubblico all’azione per il clima». Ma non basta: l’Unione europea dovrebbe anche «incoraggiare e sostenere altri Paesi a introdurre o migliorare meccanismi di fissazione del prezzo del carbonio, come il suo sistema di scambio di quote di emissione e il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere».

La Cop29 dovrebbe inviare un «segnale inequivocabile» come seguito all’impegno della Cop28 di «abbandonare i combustibili fossili», si legge nella risoluzione, compresa l’eliminazione graduale di tutte le sovvenzioni dirette e indirette ai combustibili fossili il prima possibile e la riallocazione di tali risorse all’azione per il clima.

15 novembre 2024