Lettera ai maturandi/3: conto alla rovescia per la prima prova

Alcuni consigli, per rimanere concentrati: dalla sveglia «all’ora giusta» alla scelta della traccia, fino alla bella copia. Al termine della sesta ora, «torna a casa soddisfatto»

Siamo arrivati all’ultima di queste tre brevi lettere, eh sì, perché questo mercoledì sosterrai la prima prova dell’esame di Stato. Che dirti? Niente, giusto ricordarti l’essenziale, ché tra le millanta volte in cui in questa vigilia ti toccherà sorbirti Notte prima degli esami alla radio, gli altrettanti messaggini che riceverai dall’universo mondo per dirti «in bocca al lupo», per quanto mi riguarda, dopo averti detto dell’ansia e del tempo del ripasso, mi pare opportuno darti una mano a rimanere centrato su quello che farai.

Mercoledì mattina svegliati all’ora giusta, fai una colazione leggera ma energetica. Lo zaino l’avrai preparato la sera prima, conterrà quanto ti serve: il documento di identità – mi raccomando, senza non potrai sostenere la prova -, l’astuccio con almeno due penne che scrivono bene e con le quali ti trovi bene, la matita, la gomma. Infine, il dizionario di Italiano: quello bello, grande, il migliore che hai. Nello zaino metti la merenda, tre bottigliette d’acqua (farà caldo mercoledì), qualche piccolo snack veloce: sei ore sono lunghe e a un certo punto avrai bisogno di energie. Controlla tutto, vai al bagno, come sai non potrai uscire dall’aula prima che siano trascorse tre ore dall’inizio della prova: considerando che il tutto si avvierà con un certo ritardo (vi dovranno fare entrare, sistemare, attendere la procedura delle fotocopie del plico per tutte le classi), potresti aspettare molto prima di potere tornare in bagno.

Arrivato a scuola, saluta tutti, sorridi, incoraggia, sistemati al banco con calma e tranquillità. Infine, avrai la prova difronte. Il primo passo sarà quello della scelta della traccia. Sfoglia una prima volta il plico individuando gli autori delle due tipologie A, le questioni delle tre tipologie B, le sollecitazioni delle due tipologie C: già a una prima ricognizione dovresti sapere restringere il campo. Pensaci, rifletti, inizia a leggere più specificamente, infine scegli: è questo un momento decisivo, ma soprattutto, te l’ho detto tante volte, non rischiare di compiere l’errore degli errori, ovvero iniziare una traccia e dopo un po’ lasciarla per iniziarne un’altra. Tu spendi anche più di mezz’ora nella scelta: è un tempo cruciale. Una volta deciso, devi letteralmente smontare la traccia con matita e gomma: sottolinea, appunta, metti asterischi e glosse. Che siano la poesia o la prosa degli autori della A, che siano i contributi della B, che siano gli spunti della C, devi comprendere perfettamente e fare tuo il contenuto del testo e con esso le consegne indicate. Spendi bene questo tempo, questo lavoro può durare anche un’ora, è qui che vinci la sfida della congruenza e della coerenza di quello che poi andrai a scrivere.

A questo punto puoi iniziare a organizzare la traccia. Per le tipologie A e B imposta prima i quesiti, per tutte e tre le tipologie, quando arriverai alla parte della interpretazione/produzione, lavora come sai: raccogli le idee, ordinale in uno schema, pensa a una introduzione e una conclusione, datti l’obbiettivo di fare emergere le tue conoscenze ma anche il tuo punto di vista e su questo mi raccomando, contano entrambi, anche per via delle griglie di valutazione. Se fatto bene lo schema, guardandolo avrai chiaro tutto lo sviluppo e la sensazione di una linea rossa che lega il tutto. Pure su questo devi starci con comodo, anche un’ora, e alla fine, se vuoi, potrai fare una pausa e mangiare qualcosa: sei a buon punto. Infine, scrivi.

In brutta copia, con tutta la calma, rispettando lo schema e inserendo con cautela eventuali altre idee che ti verranno. Scrivi periodi non troppo lunghi e semplici, attento all’ipotassi: cinque righe senza punto già iniziano a essere rischiose. Se hai dubbi rileggi come fossi un estraneo, verifica se lo sviluppo argomentativo tiene, se i connettivi reggono. Con calma e tranquillità, arriva alla fine, per questa fase puoi impiegare anche un’ora e mezza: hai tempo. E finalmente, la bella copia. Su questa sforzati: è importante che la grafia sia leggibile, chiara. Chi ti leggerà, potrebbe correggere oltre quaranta prove, se la grafia è buona lo metterai in condizione di apprezzare al massimo quanto hai scritto e non tanto di decifrare – nervosamente – quello che hai scritto. Per altro, questa è la fase della revisione ortografica, sai bene quali piccoli/grandi errori ti potrebbe capitare di fare: cercali e risolvili, usa il dizionario. Tempo per la bella copia? Dipende, anche un’ora e mezza se necessario.

Sì, a quel punto avrai finito, rileggi il tutto fino al termine della sesta ora, consegna, saluta e tornatene a casa soddisfatta e soddisfatto: l’esame sarà iniziato, il primo grande ostacolo emotivo superato e lo avrai fatto nel migliore dei modi, ne sono certo. E su questa certezza mi fermo anche io, augurandoti davvero buona fortuna, a te, ai miei studenti che lo sosterranno come te e un po’ anche a me che, da commissario esterno, vivrò dall’altra parte gli stessi momenti ma con un pensiero comune: che comunque vada sarà un tempo importante, prezioso per tutti noi.

19 giugno 2023