L’omaggio di Zuppi alle vittime di Bucha

Il cardinale, inviato speciale del Papa in Ucraina, ha fatto visita alla fossa comune della città. Con lui, il nunzio apostolico Kulbokas, oltre alle autorità locali

La visita a Bucha, nella regione di Kiev, occupata dall’esercito russo il 27 febbraio 2022, e l’omaggio alle vittime sepolte nella fossa comune ritrovata al termine dei 33 giorni di occupazione. Nella giornata di ieri, 5 giugno, il cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi, inviato speciale del Papa in Ucraina, ha visto con i suoi occhi «quale prezzo altissimo pagano gli ucraini per la libertà e la pace nel mondo», è il commento del capo dell’amministrazione statale regionale di Kiev Ruslan Kravchenko, che ha accompagnato l’ambasciatore di pace del Papa, insieme ai rappresentanti delle autorità locali e al nunzio apostolico a Kiev Visvaldas Kulbokas. Il territorio infatti “parla” ancora degli omicidi di massa perpetrati durante l’occupazione, tanto che, dopo la liberazione, in un edificio è stata trovata anche una “stanza della tortura”.

A dare notizia della visita, via Telegram , è il servizio stampa dell’amministrazione regionale di Kiev, citato da Ukrinform. In particolare, i rappresentanti della delegazione, riferiscono, hanno visitato la chiesa di Sant’Andrea, che si trova a Bucha: il luogo dove sono stati sepolti 119 civili durante l’occupazione russa. «Storie del genere sono un dolore per l’intero mondo civilizzato – ha sottolineato il capo dell’amministrazione regionale -. Gli ucraini, come nessun altro, vogliono che crimini così terribili contro l’umanità non si ripetano mai», ha aggiunto, secondo quanto riporta Ukrinform.

Anche la Conferenza episcopale della Chiesa latina ucraina riporta la notizia, aggiungendo che il cardinale ha visitato anche la mostra fotografica allestita nella cattedrale di Sant’Andrea che racconta le atrocità compiute dai russi in città nei giorni di occupazione. «Colpito dalle tragiche storie – si legge nella nota -, il cardinale ha assicurato che avrebbe raccontato al pontefice ciò che aveva visto e ha consegnato una moneta commemorativa».

6 giugno