Msf: preoccupazione per le notizie che arrivano dal Centrafrica

Rinvenuti i corpi di 13 civili. Dal dicembre 2020 il Paese in preda a una rinnovata instabilità. «La ripresa del conflitto ha messo a dura prova la popolazione»

Tredici civili sono stati uccisi a Bongboto, circa 300 chilometri a ovest di Bangui, la Capitale della Repubblica centrafricana. A dare notizia del ritrovamento dei corpi, la Missione integrata multidimensionale delle Nazioni Unite per la stabilizzazione della Repubblica centrafricana (Minusca), che informa anche di aver inviato sul posto una squadra della Unpol – le forze di polizia delle Nazioni Unite – e della sezione Diritti umani della Missione per far luce sui fatti. L’obiettivo: «Individuare, arrestare e portare davanti agli organi giudiziari competenti i responsabili di questi odiosi crimini».

Immediato l’invito alle autorità di governo a collaborare alle indagini, anche se il Paese, dal dicembre dello scorso anno, appare in preda a una rinnovata instabilità. In vista delle elezioni presidenziali infatti i vari gruppi armati attivi negli anni della guerra civile si sono alleati per conquistare la Capitale, ostacolare le elezioni e prendere il potere. Lo confermano anche i responsabili di Medici senza frontiere (Msf), che riferiscono di continue incursioni, saccheggi, occupazioni e violenze che hanno preso di mira le strutture sanitarie gestite dall’ong. Al punto da costringere a sospendere alcune attività.

Nelle parole di Rhian Gastineau, capo missione di Msf, «la ripresa del conflitto in Repubblica centrafricana da dicembre ha messo a dura prova la popolazione civile e i servizi sanitari. Siamo molto preoccupati – afferma – per i ripetuti attacchi a pazienti, operatori sanitari e strutture mediche». Solo nel giugno scorso, un convoglio che trasportava pazienti all’ospedale di Msf a Batangafo – non lontano dalla prefettura di Bossangoa, dove sono stati rinvenuti i cadaveri dei 13 civili – ha subito un’imboscata da parte di uomini armati: due persone sono morte e dei pazienti sono rimasti feriti. Attacchi analoghi, riferiscono dall’organizzazione, si sono verificati nello stesso periodo sempre in quell’area, fino alla prefettura di Bossangoa.

23 luglio 2021