Nomine in Commissione Ue, Metsola: «C’è ancora tempo»
La presidente del Parlamento europeo si inserisce nello stallo sulle nomine dei 6 vicepresidenti esecutivi, tra i quali l’italiano Raffaele Fitto. Il voto il 27 novembre
«Il Parlamento europeo voterà la prossima Commissione il 27 novembre. C’è ancora tempo». La presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola si inserisce nella situazione di stallo in corso a Bruxelles, sulle nomine dell’esecutivo Ue, dopo che è slittato il voto sui 6 vicepresidenti della Commissione europea, tra cui l’italiano Raffaele Fitto. Le audizioni infatti hanno mostrato le profonde divisioni tra le forze della cosiddetta “maggioranza Ursula”, che a luglio aveva votato la fiducia alla politica tedesca per un secondo mandato.
A creare la divisione tra Popolari da una parte e Socialdemocratici e Liberali dall’altra – con i Verdi che sembrano tirarsi fuori – sono in particolare le nomine della socialista spagnola Teresa Ribera e del conservatore italiano Fitto. A rischio anche l’ungherese Oliver Varhelyi, del partito di Orban. La stessa Ursula von der Leyen ha dichiarato di essere in contatto con tutti i gruppi politici per una mediazione e ha incontrato i capigruppo di Ppe, Socialisti e Renew sul dossier. Ma il faccia a faccia al Palais Berlaymont è terminato in un nulla di fatto. Nella serata di ieri, poi, lo strappo: fonti del gruppo dei Socialisti Ue hanno fatto sapere che «si è rotta completamente la fiducia con il Ppe, non c’è più. Fitto non avrà i voti dei socialisti in commissione Affari regionali, in nessun caso. Non è una questione spagnola, né un problema con l’Italia o con Fitto, ma un problema con l’estrema destra. Il pacchetto dei vicepresidenti è da cinque, quelli di S&d, Renew e Ppe: noi negoziamo per quel pacchetto. Se vogliono votare Fitto con un’altra maggioranza, lo votino».
I Popolari in particolare sottolineano le responsabilità di Ribera sui disastri di Valencia, mentre i Socialdemocratici imputano a Fitto di far parte di una forza politica, l’Ecr, che non ha sostenuto la Von der Leyen, avendo complessivamente un atteggiamento anti-Ue. Mentre Germania e Francia attraversano una situazione politica interna di estrema instabilità, con la prima, in particolare, che va verso le elezioni anticipate, nel 2025.
Il voto di fiducia alla Commissione nella plenaria del Parlamento europeo del 27 novembre dovrebbe servire per consentire al collegio di entra in piena funzione il successivo 1° dicembre. La situazione potrebbe chiarirsi il 20 novembre, quando la Conferenza dei presidenti del Parlamento sarà chiamata a chiudere la procedura delle audizioni e a dare il via libera al voto del 27. «Questa Camera – assicura Metsola – è pienamente impegnata a far entrare in carica la nuova Commissione. Questa è una nostra responsabilità e la prendiamo molto seriamente. Soprattutto se guardiamo a ciò che sta accadendo nel mondo». Il riferimento è alle guerra in Ucraina e in Medio Oriente, ma anche alla nuova presidenza Usa, alla possibile guerra commerciale con gli Stati Uniti e la Cina, alla conferenza di Baku sul clima che rischia di fallire per il passo indietro statunitense sul contrasto al cambiamento climatico.
«I primi mesi di ogni nuova legislatura sono sempre difficili, ma ciò che è importante è che lavoriamo insieme – afferma la presidente del Parlamento europeo -. Abbiamo bisogno di stabilità in tempi di cambiamento. Detto questo, il lavoro continua, le decisioni vengono prese, i processi legislativi sono in corso. Ciò che i cittadini si aspettano da noi è che continuiamo a fornire assistenza all’Ucraina, alla competitività europea e al prossimo bilancio a lungo termine dell’Ue».
14 novembre 2024