#OnePeopleOnePlanet, la sfida di un nuovo “patto educativo”

Nella 50ª Giornata della Terra, la maratona virtuale realizzata da Earth Day Italia e dai Focolari di Roma. Il ministro Costa (Ambiente): «Fondamentale il contrasto al climate change». L'economista Becchetti: «Creare valore in modo sostenibile», anche con «un'azione congiunta dei cittadini»

«Dobbiamo crescere nella coscienza della cura della casa comune». È l’invito che Papa Francesco ha rivolto ieri, 22 aprile, nel corso dell’udienza generale pronunciata dalla Biblioteca del Palazzo apostolico e dedicata alla difesa del creato, in occasione del 50° anniversario della Giornata mondiale della Terra indetta dall’Onu. Un evento inedito durante il quale, spiega il pontefice, «siamo chiamati a ritrovare il senso del sacro rispetto per la terra, perché essa non è soltanto casa nostra ma anche casa di Dio». Guardando alle sfide di oggi, Francesco ha sottolineato l’importanza di «convergere insieme da ogni condizione sociale», dando vita a un movimento popolare “dal basso”. Ancora, il Papa ha esortato a riscoprire «la profezia della contemplazione» che «è qualcosa che apprendiamo soprattutto dai popoli originari, i quali ci insegnano che non possiamo curare la terra se non l’amiamo».

Proprio sulla scia degli appelli di Francesco si è aperta nella stessa giornata la maratona #OnePeopleOnePlanet, realizzata da Earth Day Italia e dal Movimento dei Focolari di Roma in forma virtuale in seguito all’emergenza sanitaria. Un palinsesto live di 12 ore, trasmesso integralmente sul canale streaming Rai Play, che ha avuto come primo spazio di approfondimento un focus sui popoli indigeni. Un viaggio virtuale tra storie, volti e bellezze naturali che ha incluso voci dall’Amazzonia e dal Congo e che ha visto l’intervento, tra gli altri, di Fiore Longo, antropologa culturale di Survival International, organizzazione impegnata nella salvaguardia dei diritti umani e territoriali dei nativi. «L’80 % della biodiversità umana si trova in territori indigeni, per questo i popoli che vivono lì vanno considerati come i migliori custodi del pianeta – ha spiegato -. Dobbiamo capire che la diversità umana è il tesoro più importante da custodire e proteggere».

Nel corso della kermesse mediatica, che ha coinciso con il quinto anniversario della pubblicazione dell’enciclica Laudato si’, è stato dedicato ampio spazio anche all’innovazione e all’economia, settori quanto mai centrali in tempi di crisi da coronavirus. «In Italia già prima dell’epidemia si era intuito il bisogno di cambiare paradigma mettendo più risorse per il Green Deal e per l’economia circolare; sarà dunque fondamentale nella ripresa economica il contrasto al climate change», ha affermato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa intervenendo al dibattito dal titolo “Cambiare l’economia: se non ora quando?”. «È tempo di creare valore in modo sostenibile e di dare priorità a tutti quegli investimenti che riducono il rischio ambientale e di salute», ha fatto eco l’economista Leonardo Becchetti, sottolineando anche la centralità  di «un’azione congiunta dei cittadini». Cruciale il ruolo dei giovani, i quali possono contribuire fattivamente offrendo una chiave di lettura costruttiva nell’attuale situazione di crisi. «Rappresentano una grande opportunità in quanto sono propositivi, desiderosi di dare contributi e riescono con una certa naturalezza a superare tanti ostacoli», ha commentato suor Alessandra Smerilli, docente alla Pontificia Università Auxilium e consigliere dello Stato della Città del Vaticano, impegnata nei lavori dell’incontro di Assisi “The economy of Francesco” (che su Romasette.it cura la rubrica Economia sostenibile).

Partecipazione, solidarietà, tutela della natura, sport e violenza sulle donne: sono solo alcuni dei temi ripresi dalla maratona e su cui si sono confrontati esponenti del mondo della scienza, della cultura e dello spettacolo. Una «staffetta di voci e cuori» che ha contribuito a far emergere la necessità di un nuovo patto educativo, su cui sono intervenuti, tra gli altri, monsignor Angelo Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’educazione cattolica, e Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia. «Partire dal patto educativo vuol dire creare in futuro cittadini responsabili capaci di vivere nella società e per la società – ha concluso il presidente al termine della giornata -. Il vero cambiamento ha infatti bisogno del contributo di tutti».

23 aprile 2020