Ostia, una storia criminale nata negli anni ’80

Il boom della droga, cocaina ed eroina, ha permesso gli investimenti nelle attività commerciali. La Banda della Magliana gestiva dal lido gli affari in tutta Roma

Il sole si specchia sul mare di Ostia. Illumina una terra alla ribalta della cronaca per la forte presenza della criminalità. Un mare inquinato da silenzio e omertà. Un territorio di quindicimila chilometri per 83mila abitanti, con oltre settanta stabilimenti balneari: l’oro di Ostia, che attira gli appetiti. La storia criminale di Ostia ha radici antiche. Risale agli anni Ottanta quando gli uomini della Banda della Magliana, come Nicolino Selis, Paolo Frau ed Edoardo Toscano, da lì gestiscono i loro affari. Poi c’è il clan riconducibile ai Fasciani, un gruppo di origine abruzzese, e i Triassi, vicini ai Cuntrera – Caruana di Agrigento. Così, a fare da “pacieri” si muovono uomini in contatto con Cosa nostra siciliana. Fra gli altri, l’anziano boss Francesco “Ciccio” D’Agati.

Ostia, ai margini della Capitale, conosce
un boom edilizio che si salda con lo sviluppo della criminalità. Non solo. Diventa un’importante piazza di spaccio alle porte della Capitale negli anni in cui è forte il narcotraffico a livello internazionale e collega la città alle principali rotte intercontinentali di cocaina ed eroina. E i soldi della droga vengono investiti nelle attività commerciali. Cresce un altro gruppo criminale, quello degli Spada di origine nomade, imparentato con i Casamonica, con i quali mantengono stretti rapporti.

È la disponibilità degli Spada a commettere
reati “di manovalanza” a spingere Carmine Fasciani a inglobare la famiglia nella sua organizzazione criminale. Gli Spada diventano il braccio armato dei Fasciani. Fra le altre attività, oltre al controllo delle piazze di spaccio degli stupefacenti, con minacce, intimidazioni e l’uso della violenza si impadroniscono di numerose abitazioni popolari. Il clan Spada, dopo gli arresti dei vertici dei Fasciani, svolge un ruolo dominante nel territorio, anche grazie all’uccisione nel 2011 di appartenenti alla banda della Magliana che operavano nel traffico di droga, nel racket, nell’usura ed estorsione. Attualmente, dopo i 32 arresti del clan Spada a gennaio scorso, è in atto una fase di ridefinizione degli assetti criminali. Con questa inchiesta per la prima volta si contesta al gruppo Spada il reato di associazione mafiosa, il 416bis.

 

28 maggio 2018