Quando il freddo diventa gelo, da Roma Capitale 1.661 posti per l’accoglienza notturna
Il Piano del Campidoglio integra il circuito ordinario e si apre agli animali, con 9 cucce. Croce Rossa Roma: «Servono strutture permanenti». Sant’Egidio: «Parola chiave: accompagnamento»
Mentre si contano, in questi giorni, le vittime del freddo nelle strade della Capitale, dal Campidoglio arriva una nota sul numero totale dei posti per l’accoglienza notturna delle persone senza dimora. «Il Piano freddo di Roma Capitale, operativo dal 10 dicembre 2018 al 10 aprile 2019, mette a disposizione ogni giorno 486 posti per l’accoglienza, integrando il circuito ordinario che assicura quotidianamente 1.075 posti e ogni mese fornisce 1.442 pasti presso le strutture e 600 pasti a domicilio», scrivono dall’assessorato alla Persona, scuola e comunità solidale. «A ciò si aggiungono le strutture del Piano gelo, organizzate per fronteggiare radicali abbassamenti delle temperature ed eventi climatici avversi. In questo modo viene garantita accoglienza ad altre 100 persone tra Stazione Tiburtina, Stazione Termini e casa di riposo in Via Ventura. Vengono inoltre aperte le stazioni metro di Piramide e Flaminio». Nel complesso, è la stima dell’amministrazione capitolina, «sono utilizzabili ogni giorno 1.661 posti».
Troppo pochi, dato che «sulla strada ci sono più di novemila persone», spiega Debora Diodati, presidente di Croce Rossa Roma, che invita a «pensare a progetti diversi, a strutture permanenti per accogliere le persone tutto l’anno, anche al social housing, dove pensare anche percorsi di reinserimento sociale». Potenziando anche i servizi di strada, attualmente quasi esclusivamente a carico delle associazioni. «Solo con la presenza in strada si riescono ad agganciare le persone – afferma Diodati -. Questo sia per intercettare le tante persone con malattie gravi e croniche, sia perché stabilendo una relazione diretta con le persone è più facile aiutarle. Se questo non si fa, non ci si può stupire se i ricoveri sono semivuoti».
E proprio questo è un problema al quale dal Campidoglio si comincia a mettere mano. Secondo quanto filtra, il sindaco Raggi starebbe lavorando a un’ordinanza per obbligare anche le persone senza fissa dimora ad accettare la proposta di accoglienza notturna in strutture al chiuso da parte del Comune di Roma quando le temperature scendono in maniera significativa. Un obbligo di ricovero, in sostanza, sul quale la prima cittadina ha chiesto un approfondimento all’avvocatura capitolina e agli uffici competenti. La richiesta sarebbe nata anche dalla considerazione che i posti letto del Piano freddo restano in parte vuoti, con le persone senza dimora decidono di restare in strada, mettendo a repentaglio la propria vita.
Per Carlo Santoro, della Comunità di Sant’Egidio, la situazione è molto complessa ma «la parola chiave è accompagnamento». Necessario, indubbiamente, «un piano per l’aiuto ai senza dimora che duri tutto l’anno» ma «molte delle persone che sono per strada sfuggono al rapporto con le istituzioni, i servizi sociali non li conoscono, molti hanno problemi di alcolismo o di disagio psichico e fanno fatica a chiedere aiuto». Le persone senza dimora, prosegue Santoro, «vanno considerate singolarmente e solo il contatto quotidiano ci consente di conoscerle. Sono persone difficili ma la parola chiave non può che essere accompagnamento». Nello stile della «presa in carico» che da sempre contraddistingue la Comunità: «Non solo scaricare il senza dimora nel dormitorio ma capire che problematiche ha, seguirlo», incalza Santoro, che parla anche delle diverse «best practice» che si stanno sviluppando a Roma, anche a partire dalle parrocchie. Ora, afferma con convinzione, serve uno stanziamento straordinario per pensare a una piano realmente strutturale: «Non è sopportabile che una città come Roma dica che ha fatto il possibile, non si può accettare questa realtà in maniera passiva, io non credo di aver fatto tutto il possibile, neanche Roma lo ha fatto».
L’assessore Laura Baldassarre spiega che «quest’anno abbiamo messo a punto un meccanismo “a fisarmonica”, che consente di estendere ogni giorno la disponibilità presso le strutture, attivando nuovi posti sulla base delle necessità». In più, «stiamo consolidando il raccordo con il Forum del volontariato per la strada, che raccoglie 44 associazioni e oltre 2mila volontari». Per quanti volessero arricchirne le fila, è possibile iscriversi entro il 28 gennaio alla seconda edizione di #RomaAiutaRoma, il percorso di formazione «che metterà nuove persone ed energie a disposizione delle persone fragili che vivono in città», afferma Baldassarre. Dall’assessore anche l’invito a segnalare persone senza dimora in difficoltà alla Sala operativa sociale, chiamando il numero verde gratuito 800440022.
Il dipartimento Politiche sociali intanto, si legge nella nota del Campidoglio, ha avviato un’indagine di mercato per reperire strutture adatte all’accoglienza straordinaria di persone in condizioni di marginalità sociale. La stessa indagine punta a individuare soggetti disponibili a gestire, per il triennio 2019-2021, luoghi di «rifugio temporaneo». A breve, assicurano, «verrà approvata e pubblicata la graduatoria delle proposte risultate idonee». Nel frattempo, nell’ambito del Piano freddo e del Piano gelo è prevista anche l’accoglienza di animali, in particolare di cani, con 9 cucce a disposizione nelle varie strutture.
17 gennaio 2019