Quando il passo a due è tra mamma e bambino
La proposta di “Danza in fascia”: rimettersi in forma dopo il parto ballando con i piccoli “addosso”. Senza dover ricorrere alla babysitter
In sottofondo Alvaro Soler con la sua “Yo contigo, tú conmigo”, successo di qualche anno fa, e al centro pista sei insoliti ballerini che si esibiscono in un passo a due originale. Protagonisti dell’esibizione: neo mamme con i propri figli accoccolati sul petto grazie a “Danza in fascia”, attività che offre alle donne la possibilità di riprendere il peso forma dopo il parto divertendosi con altre mamme senza sentirsi in colpa per aver lasciato il bambino alla babysitter. Nato a Genova su iniziativa dell’insegnante di danza Francesca Lavecchia, il progetto ora sbarca a Roma grazie ad Annabella Fedele, 23 anni, diplomata in danza classica, terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva e insegnante certificata di “Danza in fascia”, che nella Capitale segue otto mamme.
L’intento del corso è quello di coniugare movimento, allegria e particolare contatto fisico tra madre e figlio. Sono numerosi i benefici e i vantaggi dell’attività, indicata per bambini dai due mesi ai due anni a seconda del loro peso, che punta a «consolidare la relazione che si instaura tra il genitore e il neonato», spiega Annabella. Durante l’esibizione, nonostante la musica ritmata, Nina, tre mesi, si addormenta; Leo, l’unico maschietto del gruppo, 4 mesi circa, sorride felice e Vittoria, sei mesi, agita manine e piedini seguendo il ritmo della canzone. L’attività, aggiunge l’insegnante, apporta anche giovamenti «di natura fisiologica e psicologica sia alle neo mamme sia ai neonati. Le prime si ritagliano un momento tutto per loro nella routine quotidiana, instaurano nuove relazioni e si rimettono in forma dopo nove mesi di gravidanza. La musica e il conseguente dondolio poi tranquillizzano i neonati». Dal movimento della mamma, infatti, scaturisce per il bambino un ritmico massaggio pelle a pelle.
“Danza in fascia” non è riservata solo alle mamme ma in alcuni casi si allarga anche ai papà. «Li abbiamo coinvolti in occasione della solennità di san Giuseppe, quando si celebra la festa del papà – dice Annabella – è stato molto bello perché si sono lasciati andare e hanno trasmesso amore, forza e divertimento ai loro figli». Le lezioni durano all’incirca un’ora e sono strutturate in più fasi. Si parte con il rilassamento per poi passare agli esercizi di riscaldamento e quelli per la tonificazione durante i quali la mamma può giocare con il figlio che è sdraiato accanto a lei sul materassino. Infine le donne indossano le fasce e si passa alle coreografie musicali.
Tra le allieve di Annabella ci sono Martina, Francesca e Barbara, tutte alla prima esperienza genitoriale. Martina è la mamma di Nina e ha sempre amato ballare. «Quando ho scoperto questa iniziativa ho deciso di parteciparvi subito – racconta – e ho sperimentato che sentendo il ritmo del mio cuore Nina si rilassa molto. È un modo nuovo per starle accanto ed essendo il primo figlio all’inizio naturalmente ero anche incerta su come comportarmi. La fascia, invece, aiuta a instaurare un legame ancora più stretto e non solo dal punto di vista fisico».
Francesca pratica danza da quando era adolescente. «Ho continuato a ballare fino al sesto mese di gravidanza – dice -. Ora ballo unita a mia figlia. La musica ha sempre fatto parte della mia vita e mi piace che faccia parte anche della sua. Questa è un’esperienza che ti permette di entrare in contatto con il bambino in modo del tutto particolare». Barbara, mamma di Leo, ha conosciuto il progetto attraverso un programma televisivo. «L’idea mi è piaciuta subito – dichiara -. Ho quindi deciso di partecipare a una lezione di prova durante la quale mi sono emozionata molto e continuo ad appassionarmi durante ogni incontro. I neo genitori sono sempre molto rigidi all’inizio, ora mi sono rilassata molto».
Per informazioni e per conoscere la sede dei corsi è possibile consultare il sito internet.
10 aprile 2019