Radiopiù, una fede da trasmettere

Inaugurata la sede della nuova emittente, on air dall’11 febbraio. News, approfondimenti, musica e la vita della diocesi di Roma

Inaugurata la sede della nuova emittente, on air dall’11 febbraio. News, approfondimenti, musica e la vita della diocesi di Roma

Microfoni aperti dall’11 febbraio a Radiopiù, la nuova emittente radiofonica nata per la città e per la diocesi di Roma. Ieri sera, mercoledì 4 febbraio, la radio è stata ufficialmente inaugurata. La sede si trova nei locali della parrocchia di San Giovanni Battista de La Salle, al Torrino, ed è stato proprio il parroco, don Massimiliano Nazio, a benedire l’inizio di questa nuova avventura.

Perché di avventura si tratta ma anche di un sogno, realizzato dopo un anno e mezzo di lavoro grazie alla passione di don Francesco Indelicato, sacerdote al servizio dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Roma. «Questo sogno l’ho fatto a 17 anni – racconta -: l’idea di un network che unisse la vita di tutte le parrocchie della città. Oggi, grazie soprattutto alle nuove tecnologie, sono riuscito a farlo diventare una realtà».

Ascoltare Radiopiù, infatti, è semplice. Basta scaricare l’applicazione sullo smartphone, tablet o pc. Nata dalla volontà di nove soci che hanno creato l’associazione “Più Comunicazione”, la radio avrà come protagonista principale la città. Roma, la vita delle sue parrocchie, gli eventi della diocesi. E poi le news, le previsioni del meteo e l’aggiornamento del traffico in tempo reale, approfondimenti, e molto altro. Le trasmissioni inizieranno l’11 febbraio «festa della Madonna di Lourdes – precisa don Francesco -, proprio perché vogliamo affidarci a lei per questo progetto».

Per un mese circa, sarà coperta solo la fascia mattutina, con radiogiornali dalle 10 alle 12. Successivamente, i microfoni saranno aperti anche il pomeriggio, con rubriche di approfondimento su vari temi: «Abbiamo già in programma la trasmissione “In famiglia”, e una rubrica sui libri. Poi ci saranno programmi realizzati dai giovani della parrocchia». Lo slogan “Una fede da trasmettere”, continua il sacerdote, descrive bene l’intento di Radiopiù. «Paolo VI diceva: abbiamo bisogno di testimoni, non di maestri. E noi vorremo che da questa radio non uscissero parole vuote».

La funzione della radio cattolica oggi è stato il tema al centro del dibattito che ha accompagnato l’inaugurazione. A parlarne, tra gli altri, c’era Luca Collodi, direttore di Radio Vaticana Italia: «Oggi non ci si deve aspettare prediche e preghiere ma una radio che faccia riflettere, perché la figura del cristiano sta cambiando. Quindi è giusto dare spazio a politica, attualità ambiente. C’è bisogno di qualcosa che vada oltre e parli della realtà, perché è proprio con questa che bisogna misurarsi. Oggi una radio cattolica – ha concluso Collodi – deve fare opinione e inserirsi nel dibattito del mondo». Per padre Giulio Albanese, missionario comboniano e direttore di ”Popoli e missione”, «la radio raggiunge il cuore della gente, se utilizzata in modo perspicace. Può dare risposte esaustive, ci porta “fuori le mura”: la nostra missione di religiosi è nella piazza ed è lì che dobbiamo andare».

Trasmettere il messaggio di fede attraverso la voce: è questo il compito della radio cattolica per don Cosimo Alvati, docente di comunicazione all’Università pontificia salesiana. «I contenuti sono importanti – ha commentato -. È con quelli che si instaura il rapporto con l’ascoltatore. E riuscire ad attirare il pubblico è la sfida più grande».

Radiopiù si sostiene grazie alle donazioni degli ascoltatori. Per conoscere la sua programmazione è possibile visitare il sito: www.radiopiu.eu

5 febbraio 2015