Rapporto Italiani nel mondo, Mattarella: «Si rifletta sulle cause»

Il messaggio al presidente Migrantes Perego, in occasione della presentazione. Savino (Cei): «Ho paura quando sento parlare di “accoglienza selettiva”»

Riflette sulla nuova fase dell’emigrazione italiana, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’occasione è il messaggio inviato al presidente della Fondazione Migrantes Gian Carlo Perego per la presentazione del XVII Rapporto Italiani nel mondo, avvenuta questa mattina, 8 novembre, a Roma. «Nonostante il periodo della pandemia la tendenza a lasciare il nostro Paese è cresciuta negli ultimi anni –  osserva Mattarella -. A partire sono principalmente i giovani, e tra essi giovani con alto livello di formazione, per motivi di studio e di lavoro. Spesso non fanno ritorno, con conseguenze rilevanti sulla composizione sociale e culturale della nostra popolazione». Con loro, «partono anche pensionati e intere famiglie».

Si tratta, per il capo dello Stato, di un fenomeno che «non può essere compreso interamente all’interno della dinamica virtuosa dei processi di interconnessione mondiale, che richiedono una sempre maggiore circolazione di persone, idee e competenze. Anzitutto perché il saldo tra chi entra e chi esce rimane negativo – riflette -, con conseguenze evidenti sul calo demografico e con ricadute sulla nostra vita sociale. Ma anche perché in molti casi chi lascia il nostro Paese lo fa per necessità e non per libera scelta, non trovando in Italia una occupazione adeguata al proprio percorso di formazione e di studio».

Di qui il monito: «Il nostro Paese, che ha una lunga storia di emigrazione, deve aprire una adeguata riflessione sulle cause di questo fenomeno e sulle possibili opportunità che la Repubblica ha il compito di offrire ai cittadini che intendono rimanere a vivere o desiderano tornare in Italia. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza e le varie politiche adottate a livello europeo rappresentano un punto di riferimento per provvedere a disegnare e programmare un futuro diverso, che risponda alle esigenze dei giovani e ne valorizzi capacità e competenze corrispondendo alle loro attese». L’Italia, conclude Mattarella, «è un Paese accogliente che deve coltivare le ragioni e le modalità delle sue tradizioni. Tutelando e promuovendo gli italiani fuori dai confini nazionali e sostenendo quelli che desiderano tornare nel nostro Paese, per contribuire alla sua crescita recando la propria esperienza e le proprie capacità».

Ad aprire la presentazione del Rapporto, il vice presidente Cei Francesco Savino, che ha espresso preoccupazione per «certe parole», ha detto riferendosi alle cronache degli ultimi giorni, con le navi delle ong bloccate al largo di Catania in attesa dell’indicazione di un porto sicuro, da cui sono stati fatti scendere sono alcuni rifugiati ritenuti “fragili”. «Mi assumo la responsabilità di quello che dico – ha affermato -. Ho paura e la mia coscienza è turbata quando sento parlare di “accoglienza selettiva”. Non so cosa significa questo aggettivo. Come sono preoccupato quando sento dire che questi immigrati o alcuni di questi immigrati sono “carichi residuali” – ha aggiunto -. Qui a mio avviso si gioca la civiltà della globalizzazione, qui si gioca la democrazia matura a livello europeo». Mentre «siamo qui a parlare del fenomeno migratorio degli italiani al Nord Italia o all’estero – ancora le parole del vescovo -, lasciatemi dire che questi giorni ci sono altri fratelli e sorelle che vivono lo stesso fenomeno migratorio, che dall’Africa stanno venendo in questo Paese. E quindi evidentemente se noi chiediamo per i nostri italiani atteggiamento di accoglienza, tolleranza, accompagnamento e integrazione, penso che dobbiamo utilizzare lo stesso vocabolario per i fratelli e le sorelle immigrati che vengono in Italia».

In questa situazione, avverte il presule, attenzione a «non utilizzare Papa Francesco come copertura di scelte politiche. Ancora una volta il pontefice fa appello al buon senso – ha affermato -. “Stiamo attenti a non tirare la parola del Papa dalla destra o dalla sinistra, dal centro destra o dal centro sinistra. Il Papa è il vescovo di Roma che presiede la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica». E quello che arriva da lui è «un discorso serio, responsabile ed evangelico perché cerca di tradurre in scelte concrete il Vangelo». Savino ha ricordato in particolare l’invito a «salvare, custodire e tutelare gli immigrati, se non vogliamo che il mare, soprattutto il Mediterraneo, diventi sempre di più un cimitero liquido, senza lapidi, ma una fossa». E l’Europa, ha aggiunto citando le parole pronunciate da Francesco l’ultima volta nella conferenza stampa sul volo di ritorno dal Bahrein, «non lasci sola l’Italia. Questo è fondamentale. E ripeto, qui a mio avviso, si gioca la civiltà dell’Europa e si gioca la democrazia non soltanto in Italia ma anche in Europa».

8 novembre 2022