Sospese le attività di Medici senza frontiere a Port-au-Prince
L’annuncio dopo le «gravi minacce rivolte al personale da parte di membri delle forze di polizia di Haiti», all’indomani dell’attacco a una delle ambulanze. «Non abbiamo scelta»
Medici senza frontiere (Msf) sospende le attività nella Capitale di Haiti, Port-au-Prince. «fino a nuovo avviso». L’organizzazione ne dà notizia in una nota, dopo le «gravi minacce rivolte al suo personale da parte di membri delle forze di polizia haitiane». Prima ancora, la settimana scorsa – precisamente l’11 novembre – una delle ambulanze di Msf era finita sotto attacco, causando «l’esecuzione di almeno due pazienti e aggressioni al personale medico». Nei giorni successivi, ricordano, «agenti di polizia hanno ripetutamente fermato i veicoli di Msf e minacciato direttamente il personale, anche di morte e di stupro. Ad Haiti e altrove siamo abituati a lavorare in condizioni di estrema insicurezza, ma quando anche la polizia diventa una minaccia diretta, non abbiamo altra scelta che sospendere i nostri progetti».
Nella giornata di ieri, 19 novembre, anche il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres si è detto molto preoccupato per la nuova escalation di violenza nel Paese e ha lanciato un appello urgente per garantire che la Missione multinazionale di sicurezza, guidata dal Kenya, riceva il sostegno finanziario e logistico necessario per svolgere con successo il suo mandato. Allo stesso tempo, il segretario generale Onu ha sottolineato l’importanza di compiere urgentemente progressi nella transizione politica.
20 novembre 2024