Strage di migranti a Crotone. Trovati 59 corpi
Tra le vittime anche un bambino di pochi mesi. La preghiera del Papa. Il presidente Cei Zuppi: «L’orologio della storia non può essere portato indietro e segna l’ora di una presa di coscienza europea e internazionale». Mattarella: «L’Ue governi il fenomeno migratorio»
È salito a 59 il numero dei cadaveri recuperati lungo la costa calabrese: 46 sul litorale di “Steccato” di Cutro (Crotone), dove è avvenuto il naufragio del caicco su cui viaggiavano; 3 sulla spiaggia di Botricello, nel catanzarese; altri otto a “Le Castella” di Isola Capo Rizzuto; uno a Crotone. Erano partiti 4 giorni prima dalla Turchia, probabilmente erano tra le 180 e le 250 persone. Solo 80 sono state recuperate vive. In 21 sono state portate in ospedale e una è grave. Provenivano da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria. Si erano imbarcati seguono la rotta turca, su un’imbarcazione che non ha retto alla forza del mare, particolarmente mosso, e si è spaccata a pochi metri dalla costa, ieri, 26 febbraio. Tra le vittime ci sono anche due gemellini di pochi anni, i cui corpi sono stati recuperati in mare, e un bimbo di pochi mesi, trovato senza vita sulla spiaggia. Secondo le stime dei soccorritori, sarebbero una ventina in tutto i bambini morti nel naufragio, di varie età. Fermati tre presunti scafisti.
«Ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese, presso Crotone – ha detto ieri al termine della preghiera dell’Angelus Papa Francesco -. Già sono stati recuperati 40 morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi, per gli altri migranti sopravvissuti». Quindi ha aggiunto: «Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle». Di «acuto dolore» e «profonda tristezza» parla anche il cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi, in una nota diffusa nella giornata di ieri, 26 febbraio. «Le vittime sono di tutti e le sentiamo nostre. Il bilancio è drammatico e sale di ora in ora», scrive, riferendo in particolare il dato dei «molti bambini» tra le decine di corpi recuperati. «Ci uniamo alla preghiera del Santo Padre per ognuno di loro, per quanti sono ancora dispersi e per i sopravvissuti. Li affidiamo a Dio con un pensiero per le loro famiglie – prosegue -. Questa ennesima tragedia, nella sua drammaticità, ricorda che la questione dei migranti e dei rifugiati va affrontata con responsabilità e umanità. Non possiamo ripetere parole che abbiamo sprecato in eventi tragici simili a questo, che hanno reso il Mediterraneo in venti anni un grande cimitero. Occorrono scelte e politiche, nazionali ed europee, con una determinazione nuova e con la consapevolezza che non farle permette il ripetersi di situazioni analoghe».
Nelle parole di Zuppi, «l’orologio della storia non può essere portato indietro e segna l’ora di una presa di coscienza europea e internazionale. Che sia una nuova operazione Mare Nostrum o Sophia o Irini, ciò che conta è che sia una risposta strutturale, condivisa e solidale tra le istituzioni e i Paesi – incalza -. Perché nessuno sia lasciato solo e l’Europa sia all’altezza delle tradizioni di difesa della persona e di accoglienza». E alla comunità internazionale si rivolge anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sollecitando «un forte impegno per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti: guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico», elenca. Per il capo dello Stato, «è altrettanto indispensabile che l’Ue assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie»
27 febbraio 2023