Summer School antimafia, al via la seconda edizione
Iscrizioni aperte per l’esperienza formativa rivolta a studenti e operatori. Dall’8 luglio gli incontri allo spazio WeGil. Zingaretti: «Riconoscere le mafie primo passo per costruire fronte comune»
Torna la Summer School “Lazio Senza Mafie”. Giunta alla seconda edizione, l’iniziativa, promossa dalla Regione Lazio e dedicata alla legalità, si terrà da lunedì 8 a venerdì 12 luglio presso il WeGil di Largo Ascianghi, a Trastevere. L’esperienza formativa organizzata in collaborazione con Cross – Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università di Milano diretto da Nando Dalla Chiesa, e con l’associazione “Avviso Pubblico – Enti Locali e Regioni contro le mafie”, è rivolta a studenti universitari, operatori dell’antimafia sociale, amministratori pubblici e ordini professionali. Sono disponibili 80 posti al costo di 50 euro, ridotto a 30 euro per gli studenti. La quota delle iscrizioni sarà destinata ad una associazione che gestisce un bene confiscato. Per le iscrizione è possibile collegarsi al sito www.laziosenzamafie.it dove è possibile scaricare anche il programma definitivo.
Le lezioni si svolgeranno dalle 9 alle 17 e saranno tenute da docenti universitari, giornalisti, esponenti delle forze di polizia e della magistratura. «Riconoscere le mafie, la loro presenza, il loro modo di agire è il primo passo per costituire un fronte comune e generare una reazione che ci chiama tutti in causa – spiega il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti –. Tutti siamo responsabili. Tutti possiamo fare qualcosa. E se tutti facciamo qualcosa, e quindi diventiamo un insieme, siamo più forti delle mafie. Con questo obiettivo, abbiamo voluto la II edizione della Summer School Antimafia del Lazio. Un’iniziativa dedicata in particolare ai giovani, un nuovo importante tassello nella mobilitazione civile e culturale che stiamo promuovendo per sconfiggere le mafie nella nostra regione».
Per Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la legalità della Regione Lazio «la conoscenza è una delle armi più potenti che abbiamo a disposizione per sconfiggere le mafie. Siamo convinti che bisogna prima di tutto, sapere come i poteri criminali si muovono, quali sono i loro affari e interessi, come si insinuano nei quartieri, nei territori, nell’economia e nelle pubbliche amministrazioni. Solo così possiamo far crescere la consapevolezza del pericolo rappresentato dalle mafie e rafforzare le ragioni di un impegno collettivo per la legalità e la giustizia sociale».
21 giugno 2019