Terremoto in Turchia: ritrovato il corpo di Angelo Zen

L’annuncio del ministro degli Esteri Tajani. L’imprenditore veneto, nell’epicentro del sisma il 6 febbraio, mancava all’appello da allora. Sale a 36.186 il bilancio dei morti nel Paese

Alla fine, l’annuncio è arrivato ieri, 16 febbraio, dal ministro degli Affari esteri Antonio Tajani: «Purtroppo è stato ritrovato senza vita il corpo di Angelo Zen. Abbiamo già provveduto ad informare la famiglia e attraverso la nostra Ambasciata in Turchia ad avviare le procedure di rientro della salma in Italia. Mi stringo al dolore dei suoi cari», si legge in un tweet. Cordoglio anche dalla premier Giorgia  Meloni e dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia

L’imprenditore veneto, 60 anni, consulente orafo, si trovava nel Paese per lavoro; a Kahramanmaras, per l’esattezza, la città turca di un milione di abitanti, epicentro del terremoto che il 6 febbraio ha sconvolto il sud della Turchia, al confine con la Siria. Lì proprio la mattina del 6 febbraio avrebbe dovuto incontrare un socio turco per questioni di lavoro. Mancava all’appello da allora. A individuarlo, un’unità cinofila del soccorso alpino della Guardia di finanza italiana. I finanzieri inviati dal ministero degli Esteri a supporto della Protezione civile italiana hanno scavato incessantemente da lunedì tra i resti del Safron Hotel, l’albergo di 8 piani dove alloggiava l’imprenditore, completamente distrutto dal sisma.

Sale intanto a 36.186 il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia. I feriti sono in tutto più di 105mila. Gli edifici in parte crollati o rimasti fortemente danneggiati sono 50.576 e devono essere demoliti con urgenza, ha affermato il ministro dell’Ambiente turco Murat Kurum, informando che le autorità hanno ispezionato finora più di 387mila palazzi nelle dieci province del sud est anatolico colpite dal sisma. La conta dei danni però non si ferma, fintanto che continuano le operazioni di soccorso. Sono comunque oltre 8mila nel Paese le persone stratte vive dai resti dei palazzi crollati. Come la donna di 27 anni estratta viva dalle macerie dopo 258 ore proprio proprio a Kahramanmaras, di cui raccontano i media locali; la 17enne salvata nella provincia di Adiyaman, come informa l’agenzia di stampa statale Anadolu; la mamma estratta viva con i suoi 2 bambini dalle macerie in cui erano rimasti sepolti per 228 ore ad Antiochia. Quasi contemporaneamente è stata tratta in salvo, dopo 227 ore sotto le macerie, una donna di 74 anni, ancora a Kahramanmaras, tra le città più colpite dal sisma.

Preoccupa ora il fenomeno dei tentati rapimenti in ospedale di bambini rimasti feriti nel sisma. Dopo lo sventato sequestro di Aya, la neonata trovata viva tra le macerie ancora attaccata al cordone ombelicale, un nuovo episodio è stato segnalato nel distretto di Samandag, nella provincia di Hatay. La polizia turca ha arrestato un uomo che cercava di portare via un bambino da un ospedale fingendo di essere un funzionario di polizia. Il personale si è accorto che il suo tesserino  era falso e ha chiamato gli agenti. All’uomo sono state trovate carte d’identità militari e di polizia false, oro e denaro in lire turche, dollari ed euro per un valore di circa 6.500 dollari. Nei giorni scorsi il ministro della Famiglia turco Derya Yanik ha dichiarato che almeno 1.362 bambini sono stati separati dalle loro famiglie a causa del terremoto.

17 febbraio 2023