Reddito di cittadinanza, procedura di infrazione Ue: «Sì a una misura più equa»
Dopo la presa di posizione della Commissione europea verso l’Italia, interviene l’Alleanza contro la povertà: «Occasione per intervenire subito. Nessuno deve rimanere indietro»
Il Reddito di cittadinanza non è in linea con il diritto dell’Unione in materia di libera circolazione dei lavoratori, diritti dei cittadini, residenti e protezione internazionale. Lo sostiene la Commissione europea, che il 15 febbraio ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia perché il Reddito discrimina gli altri lavoratori Ue. Da ricordare, infatti, che del Reddito di cittadinanza e del nuovo assegno universale possono beneficiare solo le persone che risiedono nel Paese da almeno dieci anni.
Sulla questione interviene Roberto Rossini, portavoce di Alleanza contro la povertà in Italia, che afferma: «La procedura di infrazione da parte della Commissione europea in tema di accesso al Reddito di cittadinanza e all’Assegno unico nei confronti dell’Italia è l’occasione per correggere e intervenire subito con una misura di contrasto alla povertà assoluta più forte ed efficace di quella attuale, perché nessuno deve rimanere indietro».
Il portavoce rivendica che «Alleanza contro la povertà ha denunciato i disequilibri presenti nella norma di accesso al Rdc già nel 2019. Oggi, a distanza di 4 anni – continua – il governo ha l’opportunità di eliminare questa disparità invece di ampliarla con l’eliminazione del Rdc, una scelta che metterebbe ancor più in pericolo migliaia di persone e famiglie».
17 febbraio 2023