Tra Haiti e Repubblica Dominicana oltre 32mila sfollati per l’uragano Matthew
Oxfam: «Acqua potabile e kit igienico-sanitari le priorità del momento». Stato di allerta anche a Cuba, dove ha già colpito la parte orientale
Si è abbattuto sull’isola più povera e vulnerabile dei Caraibi, martedì 4 ottobre, l’uragano Matthew: raffiche di vento fino a 230 chilometri all’ora, che hanno prodotto oltre 32mila sfollati tra Haiti e Repubblica Dominicana. Di questi, oltre 10mila, secondo i dati di Oxfam, nella sola Haiti, dove le aree maggiormente colpite si trovano nel sud dell’isola, con gravi inondazioni che hanno colpito la popolazione nei dipartimenti di Grande Anse, Nippes, Sud e Sud-Est. A spiegare le priorità del momento è Camilla Stecca, dell’ufficio emergenze umanitarie di Oxfam Italia: «Ci stiamo concentrando prioritariamente sulla distribuzione di acqua potabile e kit igienico-sanitari – spiega – per prevenire la diffusione di epidemie come il colera tra la popolazione».
Quasi 22mila le persone costrette a lasciare le proprie case nella Repubblica Dominicana, dove si contano anche almeno 4 vittime. Maggiormente colpito, anche qui, il sud del Paese, nella zona compresa tra le province di San Cristobal, Azua, Barahona, Bahoruco e Pedernales. «Secondo le prime stime, nell’immediato ci sarà bisogno di acqua pulita e di riparo per gli sfollati – continua Gabriele Regio, responsabile degli interventi di Oxfam Italia tra Haiti e Repubblica Dominicana -. Sarà inoltre prioritaria la valutazione dell’impatto che l’uragano Matthew ha avuto sui mezzi di sostentamento delle comunità più vulnerabili, che devono all’agricoltura la propria sussistenza. Nella regione si stanno alternando condizioni climatiche estreme e imprevedibili, con un rapido passaggio dalla grave siccità che ha danneggiato nell’ultimo periodo i raccolti alle alluvioni adesso causate dall’uragano Matthew».
Stato d’allerta per la situazione, al momento, anche a Cuba, dove l’uragano ha già colpito la parte orientale: Oxfam, riferiscono i responsabili, «ha predisposto un team in quest’area considerata altamente vulnerabile ed è pronta a coordinarsi con il governo cubano per un intervento di primo soccorso».
6 ottobre 2016