Tumore al polmone, screening precoce e chirurgia adeguata
Il fumo di sigaretta tra le cause principali della malattia, generalmente asintomatica nelle fasi iniziali. Importante la prevenzione. Cos’è la lobectomia polmonare
Una tosse persistente, magari con sanguinamento. Un sintomo aspecifico, che spesso diventa il campanello di allarme di una patologia più grave, diagnosticata quando la malattia è già in fase avanzata. Il tumore del polmone rappresenta la prima neoplasia per incidenza e causa di morte per cancro in entrambi i sessi a livello globale.
Il più importante fattore di rischio è rappresentato dal fumo di sigaretta, responsabile di 8-9 tumori del polmone su 10. Esiste infatti un chiaro rapporto dose-effetto tra questa abitudine e la malattia: più si è fumato e maggiore è la probabilità di ammalarsi. Inoltre, il rischio è molto più alto se si inizia a fumare da giovanissimi e si prosegue per il resto della vita. La sigaretta non è però l’unico fattore di rischio per questa malattia. Esistono altri cancerogeni chimici come l’amianto, il radon e i metalli pesanti. Nonostante ciò, in Italia i fumatori sono circa un quarto della popolazione, con oltre 93 mila decessi l’anno per malattie causate dal fumo e 43 mila nuovi casi di tumore del polmone.
La causa dell’alta mortalità correlata a questa patologia risiede nel fatto che è generalmente asintomatica nelle fasi iniziali. I sintomi più frequentemente riferiti dai pazienti possono essere infatti aspecifici, come ad esempio la tosse, presente in oltre il 90% dei casi. Proprio per tale ragione è necessario cercare di anticipare i tempi della diagnosi alle fasi iniziali della malattia.
Ad oggi, l’unico modo per ridurre la mortalità legata a questa malattia è fare ricorso a un programma di prevenzione secondaria. Al Policlinico Campus Bio-Medico è attivo un programma di screening gratuito per neoplasia polmonare, che prende il nome di “Un respiro per la vita”: si basa sull’impiego di un test poco invasivo, ma molto preciso, nell’individuare l’eventuale presenza di un tumore piccolo e dunque guaribile con terapie poco invasive. Si tratta della TC torace senza mezzo di contrasto, con tecnica spirale a basso dosaggio di radiazioni ionizzanti.
Diagnosticare un tumore al polmone in fase precoce garantisce l’accesso a terapie che nella quasi totalità dei casi permettono di guarire dalla malattia. Su tutti, l’intervento chirurgico è considerato il miglior trattamento possibile. L’intervento, chiamato lobectomia polmonare, consiste nell’asportazione del lobo polmonare al cui interno è presente il tumore, con associata l’asportazione dei linfonodi del mediastino. Al Policlinico Campus Bio-Medico di Roma è possibile eseguire tale intervento con un approccio mini-invasivo chiamato Vats-uniportale, video-assisted-thoracic-surgery, che consente di completare l’intero intervento attraverso una unica piccola incisione di circa 3 centimetri mediante l’impiego di una telecamera e pochi altri strumenti. I vantaggi offerti da tale tecnica sono molteplici, su tutti un minor trauma e dunque una più rapida ripresa per del paziente che spesso può essere dimesso due o tre giorni dopo l’intervento. Vi sono anche vantaggi in termini estetici, con una cicatrice che nel tempo tende a scomparire completamente, senza dimenticare i medesimi risultati in termini oncologici della più dolorosa toracotomia. (Pierfilippo Crucitti, direttore U.O.C. Chirurgia Toracica, Università Campus Bio-Medico di Roma)
9 dicembre 2019