Ucraina: «Le sirene suonano giorno e notte. Aspettiamo il Papa»

A parlare al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, è l’ausiliare di Kiev Yazlovetskiy. «Le nostre parrocchie sono diventate centri Caritas. Gli ortodossi sono ammirati dal nostro operato»

«Le sirene suonano giorno e notte». È la realtà quotidiana di Kiev, la Capitale ucraina, raccontata dal vescovo ausiliare Oleksandr Yazlovetskiy ai microfoni del Tg2000, il telegiornale di Tv2000. «La città – prosegue – è piena di rifugiati in fuga dal confine». Quindi racconta cosa sta facendo la Chiesa e come sta vivendo la popolazione della città. «Tutte le nostre parrocchie – sottolinea il vescovo – sono diventate centri della Caritas, grazie all’aiuto ricevuto da tutta la Chiesa cattolica. Ho parlato con un confratello ortodosso che mi ha detto: “Siamo ammirati di quello che fate”. Ma questa è la Chiesa universale – osserva -. Soffrono e tutti lo sentono e ci aiutano».

Molto sentita, dal popolo dell’Ucraina, la vicinanza di Papa Francesco, che anche ieri mattina, 7 settembre, al termine dell’udienza generale è tornato a rivolgere il suo appello per la pace, nella «martoriata Ucraina» e non solo. «Abbiamo saputo e siamo dispiaciuti – conclude Yazlovetskiy – che il Papa per il problema al ginocchio non potrà per ora venire in Ucraina ma speriamo lo faccia appena possibile. Lo aspettiamo».

8 settembre 2022