Ucraina: si temono le conseguenze degli attacchi russi a infrastrutture elettriche
Pubblicato il rapporto delle Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite. «Milioni i civili colpiti». Effetti ancora più gravi con l’arrivo dell’inverno
Dalle Nazioni Unite arriva un nuovo allarme sui danni e le difficoltà per la popolazione civile ucraina dovute ai ripetuti attacchi su larga scala da parte delle forze armate russe, che da marzo a oggi hanno preso di mira le infrastrutture elettriche dell’Ucraina. E le conseguenze si annunciano potenzialmente devastanti con l’avvicinarsi dell’inverno. È stato pubblicato oggi, infatti, 20 settembre, il rapporto della Missione Onu di monitoraggio dei diritti umani (Hrmmu): basato su visite in loco e interviste con esperti, rappresentanti di aziende energetiche, residenti locali e funzionari governativi, descrive l’impatto di vasta portata che questi attacchi hanno e avranno sulla popolazione, soprattutto nei mesi invernali.
Tra il 22 marzo e il 31 agosto 2024, si legge nel testo, le forze armate russe hanno lanciato 9 ondate di attacchi coordinati contro le infrastrutture elettriche in Ucraina, colpendo strutture in 20 delle 24 regioni del Paese, tra cui Kiev. Sono rimasti “gravemente” danneggiati le principali strutture di produzione di energia elettrica, come centrali termiche, idroelettriche e solari. Sono stati distrutti circa 9 gigawatt di capacità di produzione di energia elettrica, equivalenti alla metà di ciò di cui l’Ucraina ha bisogno durante l’inverno. A giugno, il 73% delle unità di produzione di energia termica del Paese era stato reso inoperativo.
Mentre gli attacchi durante l’inverno 2022-2023 hanno preso di mira principalmente le strutture di trasmissione dell’elettricità, gli attacchi da marzo hanno preso di mira in misura molto maggiore le strutture di produzione di energia elettrica, con conseguenze devastanti perché compromettono la distribuzione idrica, i sistemi fognari e igienico-sanitari, il riscaldamento e l’acqua calda, la sanità pubblica, l’istruzione e l’economia. A risentirne di più, le persone più vulnerabili: anziani, disabili, sfollati interni e famiglie a basso reddito.
Lo spiega con chiarezza la responsabile della Missione Onu Danielle Bell. «L’elettricità è la spina dorsale della vita in Ucraina», rileva. Dal riscaldamento delle case alla garanzia di acqua pulita, dall’istruzione online al funzionamento dei servizi sanitari, «la distruzione delle infrastrutture elettriche colpisce quasi ogni aspetto della vita quotidiana. Milioni sono i civili colpiti», riferisce. Già nell’estate, gli attacchi hanno causato interruzioni di corrente a rotazione in tutto il Paese, con alcune città che hanno subito blackout per 12 ore o più al giorno durante l’ondata di calore. Ma il rapporto Onu avverte che gli effetti degli attacchi diventeranno ancora più gravi in inverno, quando le temperature scenderanno.
Gli esperti prevedono interruzioni di corrente invernali tra le 4 e le 18 ore al giorno, impattando sulla vita di almeno il 70% della popolazione che vive in aree urbane. «Quando va via la corrente, il riscaldamento e la luce si spengono, le comunicazioni telefoniche e internet spesso scompaiono – spiega Bell -. E quando gli ascensori smettono di funzionare, le persone con difficoltà motorie negli edifici alti rimangono di fatto intrappolate nelle loro case». Non solo: a causa della guerra, quasi un milione di bambini fa affidamento all’istruzione online ma le interruzioni di corrente ostacolano gravemente l’accesso dei bambini alle lezioni via internet, «isolandoli ulteriormente dai loro coetanei e insegnanti e peggiorando l’impatto psicologico della guerra».
L’Onu torna quindi a chiedere alla Federazione russa di cessare «immediatamente tutti gli attacchi alle infrastrutture energetiche dell’Ucraina» e alla comunità internazionale di dare priorità alla riparazione e ripristino dei suoi sistemi energetici.
20 settembre 2024