Un’altra notte di bombe sulla Striscia di Gaza
Circa 300 gli obiettivi di Hamas colpiti nell’ultimo giorno. Allarmi antiaerei anche nelle comunità israeliane al confine. Hamas: «L’Italia, una delle parti dell’aggressione contro il nostro popolo». Salito a 240 il numero degli ostaggi rapiti dall’organizzazione palestinese
Nuovi raid di Israele, nella notte, sulla Striscia di Gaza. Fonti locali citate da Al Jazeera riferiscono di attacchi nei pressi dell’Ospedale europeo a Khan Younis, nel sud di Gaza. Complessivamente, sarebbero circa 50 i morti, tra cui molti bambini. Molti anche i feriti. Secondo l’agenzia di stampa Wafa, almeno 27 persone sono morte in due diversi attacchi nella città meridionale di Rafah; altre 18 in un bombardamento sulla zona di Al Zawaida; 7 nel quartiere di Al Zaytoun. Ancora, 3 persone tra cui un bimbo di 6 anni sono rimaste uccise in un altro raid nella parte settentrionale della Striscia. Il numero delle vittime sembra comunque destinato ad aumentare, anche perché diverse persone sono ancora intrappolate tra le macerie degli edifici bombardati.
Il portavoce militare israeliano ha parlato di circa 300 obiettivi di Hamas colpiti dall’esercito israeliano a Gaza nelle ultime 24 ore. Tra questi, missili anti tank, postazioni di lancio e compound militari all’interno dei tunnel dell’organizzazione terroristica. Nelle operazioni in corso nella Striscia, ha detto, sono stati «numerosi i combattimenti dei soldati con le cellule dei terroristi»: le forze israeliane, ha aggiunto, sono state bersagliate sia con missili anti tank che con fuoco di mitragliatrice, ma «i soldati hanno ucciso i terroristi e guidato le forze aeree in attacchi in tempo reale su obiettivi e infrastrutture del terrore». Ucciso, tra gli altri, il comandante del battaglione di Beit Lahia della Brigata Nord di Hamas, Nasim Abu Ajina, che ha diretto «il massacro dello scorso 7 ottobre nel kibbutz Erez e nel Moshav di Netiv HaAsara», sono ancora le parole del portavoce dell’esercito di Tel Aviv, secondo cui «la sua eliminazione riduce in modo significativo gli sforzi di Hamas di contrastare le attività di terra israeliane».
Questa mattina presto, intanto, le sirene di allarme antiaereo hanno risuonato nelle comunità israeliane attorno alla Striscia, costringendo la popolazione nei rifugi. In particolare nell’area di Eilat, estrema punta di Israele sul Mar Rosso, a causa, ha riferito l’esercito, dell’«intrusione di un velivolo ostile». Aggiornamenti, dal portavoce militare, anche per quanto riguarda gli ostaggi in mano ad Hamas, il cui numero è salito a 240. Il motivo del continuo aggiornamento, ha spiegato, è la «difficoltà di identificare quanti non sono cittadini di Israele».
Da Hamas, invece, l’ex ministro della Sanità Basem Naim, attuale capo del Consiglio per le relazioni internazionali dell’organizzazione a Gaza, ha commentato ai microfoni di Agorà, su Rai 3, la posizione italiana nel conflitto. «Purtroppo – ha detto -, il governo italiano ha scelto ancora una volta la destra, la parte destra della storia. È un errore gravissimo che trasforma l’Italia in una delle parti dell’aggressione contro il nostro popolo – ha aggiunto -. Israele oggi non agisce da solo. Israele agisce per conto di Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito e purtroppo anche dell’Italia, che ha inviato alcune truppe nel Mediterraneo. Come possiamo affrontare tutto questo?», si è chiesto Naim. «Possiamo soltanto dire che la comunità internazionale ha oggi la stessa responsabilità degli israeliani per tutte le stragi commesse ogni giorno contro il nostro popolo», la sua risposta.
31 ottobre 2023