Secondo invio di aiuti italiani a Gaza
Un C130 dell’Aeronautica militare decollato da Brindisi. Israele: 80 camion di materiale umanitario in ingresso dal valico di Rafah. Unicef: ogni giorno 420 bambini uccisi o feriti
Un secondo C130 dell’Aeronautica militare con a bordo aiuti umanitari destinati alla popolazione palestinese è decollato questa mattina, 31 ottobre, da Brindisi. Atterrerà in Egitto; quindi gli aiuti saranno trasportati a Gaza tramite il valico di Rafah dalla Mezzaluna Rossa. I voli dall’Italia sono stati organizzati in cooperazione tra il ministero degli Esteri, l’Onu e la Mezzaluna Rossa. Ulteriori mezzi della Difesa sono stati approntati in caso di necessità: il pattugliatore polivalente d’Altura Thaon di Revel, della Marina militare, è stato inviato a Cipro nei giorni scorsi, inoltre sono state approntate altre due fregate multimissione e un’unità anfibia.
Per il ministro della Difesa Guido Crosetto, «è importante in un momento in cui, in Medio Oriente, si sta consumando una terribile tragedia per l’umanità che l’Italia abbia dato un segnale alla popolazione civile che sta subendo l’impatto maggiore. Hamas – ha aggiunto – non è la popolazione palestinese, ma sono i civili, tra cui molti bambini, anziani e donne a essere le vere vittime di questo conflitto proprio come i civili e gli ostaggi israeliani. La comunità internazionale deve attivarsi per garantire loro cibo, acqua e medicinali».
Crosetto ha rivendicato all’Italia il merito di essere stata tra i primi Paesi «ad aver avuto questa sensibilità»; ora, «con Francia e Gran Bretagna, lo sta facendo – ha affermato -. Serve però uno sforzo corale da parte di Onu, Nato e Ue. Mi auguro che ci sia una gara da parte di tutto il mondo per aiutare la popolazione civile e cercare ogni possibile via per una de-scalation delle tensioni nell’area». Nella giornata di oggi, intanto, gli aiuti dall’Italia si uniscono a quelli contenuti nei circa 80 camion in ingresso a Gaza dal valico di Rafah, di cui ha dato notizia il ministero della Difesa israeliano, segnalando che in questo modo aumenteranno in modo considerevole gli aiuti. Salgono così a 144 i camion con cibo, acqua e medicini di cui Israele ha consentito l’ingresso, dal 23 ottobre.
Sale l’allarme però per le condizioni dei più piccoli. «Come Unicef – afferma il direttore generale Catherine Russell – siamo fermamente convinti che il vero costo di quest’ultima escalation si misurerà in vite di bambini, quelli persi a causa della violenza e quelli che ne saranno cambiati per sempre». Parlando al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione umanitaria nella Striscia, riferisce di un «bilancio devastante» che «si sta rapidamente aggravando, con gravi violazioni dilaganti commesse contro i bambini. Secondo il ministero della Sanità palestinese – informa -, a Gaza sarebbero stati uccisi più di 8.300 palestinesi, tra cui più di 3.400 bambini, con oltre 6.300 bambini feriti. Ciò significa che più di 420 bambini vengono uccisi o feriti a Gaza ogni giorno, un numero che dovrebbe scuotere ognuno di noi nel profondo».
La violenza contro i bambini «chiaramente si estende oltre la Striscia di Gaza – sono ancora le parole di Russell -. In Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, secondo le notizie, sarebbero stati uccisi almeno 37 bambini. E, secondo le notizie, più di 30 bambini israeliani sarebbero stati uccisi, mentre almeno 20 rimangono in ostaggio nella Striscia di Gaza. Il loro destino è sconosciuto».
31 ottobre 2023