Anziani maltrattati ai Castelli Romani, Sant’Egidio: modelli alternativi

Scoperte due strutture abusive, con abusi e umiliazioni. La Comunità invita a maggiore vigilanza e a percorrere strade diverse dall’istituzionalizzazione

La Comunità di Sant’Egidio interviene dopo la scoperta di due case di riposo abusive alle porte di Roma, più precisamente a Velletri e ad Albano Laziale. È il venire a galla di «una realtà sommersa, quella delle cosiddette “villette”, residenze per anziani isolate dai centri abitati e dai servizi – denunciano -. Una realtà cresciuta negli ultimi anni, soprattutto in provincia di Roma, a causa della scarsità di risorse destinate alle famiglie per le cure domiciliari di anziani e disabili non autosufficienti. Sconcerta e addolora che a subire maltrattamenti e umiliazioni di ogni genere siano state proprio persone fragili, esposte ai soprusi di chi avrebbe dovuto assisterli».

La Comunità di Sant’Egidio, da anni vicina alla popolazione anziana, «invita le autorità a una maggiore vigilanza e auspica che si diffondano presto modelli alternativi all’istituzionalizzazione per rispondere alla fragilità della terza e quarta età». Ne sono un esempio le convivenze, i cohousing e il programma “Viva gli Anziani”, portato avanti da tempo ormai da Sant’Egidio in diverse città italiane, per il monitoraggio attivo degli ultraottantenni e la costruzione di reti di prossimità attorno alle persone più fragili e isolate.

3 marzo 2020