Aperto con “Giurato numero 2” il Tertio Millennio Film Festival
L’opera di Eastwood – fuori concorso – ha dato il via alle proiezioni al Delle Provincie. Il tema: “Uomo, dove sei?”. Don Milani (Ente dello Spettacolo): «Chiamata alla responsabilità»
È stato presentato ieri sera, 11 novembre, come film d’apertura della XXVIII edizione del Tertio Millennio Film Festival – dall’11 al 16 novembre a Roma, al Cinema delle Provincie -, l’ultimo lavoro del maestro americano Clint Eastwood, novantaquattrenne ancora capace di emozionare e far riflettere. Il suo film, potente, si intitola Giurato numero 2 ed è stato proiettato fuori concorso all’interno della manifestazione che quest’ anno parte dal titolo “Uomo dove sei?”.
L’opera, che uscirà al cinema il prossimo 14 novembre, è un thriller processuale, o legal movie, denso di contenuti morali, capace di entrare con decisione dentro temi enormi come la giustizia e la verità, la coscienza e l’onestà. I protagonisti, bravissimi entrambi, sono Toni Collette e Nicholas Hoult, quest’ultimo nei panni di Justin Kemp, un uomo dal passato complicato, chiamato come giurato in un processo per omicidio, e costretto da questa esperienza a un crescente dilemma interiore: egli si scopre responsabile di un reato per il quale una persona è morta e un’altra è ingiustamente accusata della sua uccisione.
Justin deve scegliere se salvare il proprio privato non rivelando il suo coinvolgimento o se porre i valori della responsabilità, della giustizia, della verità e dell’onestà prima dei propri interessi, pagando un prezzo alto, ora che sua moglie (capace di tirarlo fuori dall’alcolismo) sta per partorire una figlia. Tra questi due poli si muove con forza l’intenso scavo psicologico del regista, l’osservazione di un uomo scisso, combattuto tra senso di colpa e desiderio di cavarsela. La premessa del film fa venire in mente il Jean Valjeant de I miserabili di Victor Hugo, il quale, saputo di un altro uomo in galera al posto suo, rinunciava alla propria libertà per un bene superiore, per l’obbligo morale di ascoltare quella coscienza umana di cui Eastwood indaga la complessità con realismo, attraverso un film dal sapore classico, come sono i suoi migliori.
Prima della proiezione, il presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo don Davide Milani ha definito Giurato numero 2 «un film importante, che illustra il percorso che abbiamo cominciato a fare in questo Festival». Un’opera «che recupera la domanda della Bibbia, del Libro della Genesi, da cui il titolo di quest’anno: “Uomo dove sei?”». In che modo la recupera? «Come una chiamata alla responsabilità. Stiamo attraversando grandissime sfide: la pace, l’ambiente, la violenza che insanguina le nostre città, una politica che non riesce più a sostenere le grandi domande della comunità. Davanti a questi grandi passaggi – ha aggiunto -, declinare la domanda “Uomo dove sei?” ci porta a dire che è compito degli Stati trovare soluzioni più giuste per l’ambiente, delle grandi organizzazioni internazionali o delle parti belligeranti trovare una via della pace. Questa domanda, “umanità dove sei?”, la decliniamo alla responsabilità degli altri. Invece, se torniamo al tracciato biblico, alla prima domanda che Dio fa all’uomo e che il nostro Festival pone, è una chiamata alla nostra responsabilità. Dove sono io? Cosa sto facendo per migliorare le condizioni della mia comunità? Cosa stai facendo tu? Cosa sta facendo ciascuno di noi?».
Per don Milani, «il film di Eastwood pone questa domanda a proposito della giustizia, di una responsabilità oggettiva, di un fatto che inizialmente sembra riguardare gli altri, e poi si avvicina al protagonista. Ecco, dove sei uomo? Dove sei, protagonista di questo bellissimo film?», ha concluso. Ne ha parlato anche Gianluca Arnone, codirettore artistico del Festival insieme a Marina Sanna, parlando del regista come di un «grandissimo cantore del cinema americano in tutti i suoi generi. Ma sappiamo bene – ha chiosato – come Eastwood non ami rimanere dentro i confini di questo cinema, ma spiazzare».
12 novembre 2024