Bambino Gesù, le missioni sanitarie coinvolgono il mondo

Al via il convegno “Globalizzazione della solidarietà. Raggiungere i bambini più bisognosi” sulle missioni sanitarie internazionali dell’ospedale

Al via il convegno “Globalizzazione della solidarietà. Raggiungere i bambini più bisognosi” sulle missioni sanitarie internazionali dell’ospedale

Cambogia, Vietnam, Tanzania, Haiti, Russia, Giordania, Macedonia, Cile, Venezuela. Sono solo alcuni dei Paesi dove sono presenti le missioni sanitarie promosse dall’ospedale pediatrico del Bambino Gesù. E proprio su questi progetti e sulle prospettive future, ieri 11 giugno alla Pontificia accademia delle Scienze, all’interno della Città del Vaticano, è stato promosso il convegno “Globalizzazione della solidarietà. Raggiungere i bambini più bisognosi”. Secondo appuntamento oggi, nella sede del Gianicolo dell’Ospedale Bambino Gesù . E negli ultimi anni sono state circa 200 le missioni internazionali in 20 Paesi, con oltre 30.000 ricoveri, e 8.000 interventi chirurgici effettuati. Ma le missioni sono servite anche alla formazione del personale sanitario, all’esportazione di nuovi protocolli clinico-chirurgici, alla realizzazione di strutture ad hoc per raggiungere e curare il maggior numero di bambini affetti da gravi patologie

«L’Ospedale – spiega la presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc – ha tra le sue missioni, quella di andare a portare la sua conoscenza, la sua capacità di cura nei Paesi dove c’è più bisogno di solidarietà. In questi anni siamo riusciti a farlo con l’aiuto di molti sostenitori, a cui dobbiamo la nostra gratitudine. Il nostro obiettivo deve essere quello di aiutare a crescere le forze e le realtà locali, perché poi siano loro stesse a portare avanti queste iniziative. Globalizzare la solidarietà, nel nostro caso, significa soprattutto fare formazione, trasferire conoscenze e competenze».

La storia di queste missioni inizia nei primi anni 80. Infatti fu l’Eritrea il primo Paese ad accogliere i medici del Bambino Gesù, per dirigere il reparto di Pediatria dell’Ospedale Regina Elena di Asmara. Da lì poi nacque l’idea di una presenza stabile e istituzionalizzata che passasse anche attraverso accordi con i governi locali.

Tra le tappe più importanti di questo percorso, la realizzazione, nel 2006, del Centro clinico-chirurgico di Takeo, in Cambogia: 54 posti letto per accogliere piccoli pazienti con varie patologie, una sala operatoria e tre Centri specifici per il trattamento dei casi di malnutrizione, la cura dei problemi neonatali e l’assistenza delle donne in gravidanza. Sempre nel 2006 a Dodoma, in Tanzania, è stato inaugurato un laboratorio analisi e trattamento dell’HIV. Nel 2011 è stato avviato un percorso di formazione per medici e infermieri ad Haiti, mentre nel 2013 il personale sanitario del Bambino Gesù è approdato in Vietnam, al National Pediatric Hospital di Hanoi, dove è stato realizzato un reparto di urologia e nefrologia ed eseguito il primo trapianto pediatrico di rene da donatore vivente. Negli ultimi due anni sono stati visitati complessivamente oltre 20.000 bambini. Uno degli ultimi obiettivi raggiunti, da queste missioni, è stato nel 2014 in Giordania con l’avvio del Centro di Neuroriabilitazione nell’Ospedale Italiano di Karak, gestito dalla comunità delle Suore Comboniane.

Ma non sempre sono i medici a raggiungere i piccoli pazienti, in questi Paesi, a volte a causa delle complesse patologie dei bambini, è stato possibile tramite una serie di accordi internazionali portarli nella capitale, per poter offrire loro tutte le cure necessarie. E sono stati oltre 100 i bambini arrivati a Roma. Tra questi, 30 pazienti cardiopatici provenienti da Vietnam, Cambogia e Tanzania e 26 piccoli venezuelani, affetti da patologie onco-ematologiche, sottoposti a trapianto di cellule staminali emopoietiche.

 

12 giugno 2015