Circolo S. Pietro, l’assemblea nella basilica vaticana

Il saluto del cardinale Angelo Comastri e la relazione del presidente Niccolò Sacchetti. Tra le novità, la recente apertura della mensa di via Adige

«Conosco bene la storia centenaria del sodalizio, sempre legato al Papa e alla Santa Sede, e anche tutto il bene che fate, con discrezione e delicatezza, al servizio dei più poveri e dei più bisognosi in questa nostra amata città di Roma, in cui purtroppo nascono e si diffondono sempre nuove forme di povertà». Così il cardinale Angelo Comastri, vicario generale emerito di Sua Santità per la Città del Vaticano, ha salutato nel pomeriggio di ieri, 22 febbraio, i soci del Circolo S. Pietro riuniti nella basilica di San Pietro prima di incoraggiarli a «continuare» nella loro «meritoria opera di misericordia e di generoso servizio».

Dopo aver ringraziato il cardinale e l’assistente ecclesiastico del sodalizio, monsignor Franco Camaldo, per «l’opportunità di vivere l’assemblea solenne il giorno della festa della Cattedra di San Pietro, proprio all’altare della Cattedra», il presidente Niccolò Sacchetti ha condotto una relazione che ha messo in luce i risultati raggiunti nell’anno, la presentazione delle nuove linee programmatiche e la riflessione sul mondo del volontariato che ha reagito prontamente al contagio da Covid-19 e alla crisi economica che ne è seguita. «Il Circolo S. Pietro – ha affermato il presidente – era già attivissimo forse ancora prima che esistesse il termine stesso di “volontario” e certamente molto prima che il volontariato diventasse un fenomeno sociale; quella capacità di essere utile al prossimo che qualcuno ha definito “l’opera umana più bella”, che non si può spiegare se non la si vive in prima persona, è molto semplicemente la nostra più intima natura così come lo è quella creatività che ci ha contraddistinto nel corso dei secoli consentendoci di inventare sempre nuovi modi di “andare incontro” al prossimo».

Per chi vive il volontariato, che inevitabilmente cambia pelle insieme alla società di cui è espressione diretta, è importante «tentare di comprendere e anticipare quelle evoluzioni per fare la differenza nella vita delle persone che assistiamo», ha sottolineato Sacchetti. «Continuiamo quindi a prestare attenzione a ciò che accade intorno a noi», ha concluso, «per immergerci in un mondo che, come soci e volontari, dobbiamo conoscere a fondo per servire nel migliore dei modi possibili, cercando sempre nuove soluzioni per aiutare e nuove idee per coinvolgere i volontari del domani». Ne è un esempio l’iniziativa avviata domenica 14 febbraio quando si è scelto di aprire le porte della cucina economica di via Adige, nel quartiere Trieste, segnando di fatto un ritorno alle origini con i soci e i volontari impegnati a cucinare in prima persona per gli assistiti. Una naturale evoluzione di quanto accaduto lo scorso anno con la distribuzione dei pasti caldi anche durante il lockdown. Un progetto fortemente voluto dal Presidente Sacchetti, per aiutare, anche di domenica – giorno in cui molte strutture assistenziali non sono operative – chi non è nelle condizioni di potersi procurare un pasto caldo. Un avvio di attività pianificato con cura e attenzione, cominciato con l’organizzazione di un corso indispensabile per operare in sicurezza, in ambienti dove si manipola e prepara direttamente il cibo.

Al discorso del presidente, come ogni anno, sono seguiti il giuramento dei soci effettivi e il conferimento del distintivo dorato e della medaglia dorata ai soci con venticinque (nel primo caso) e cinquant’anni di appartenenza al Circolo (nel secondo). Prima di recitare – insieme all’assistente ecclesiastico Camaldo – l’Oremus Pro Pontifice, il cardinale ha benedetto i soci del sodalizio che continua ad alleviare le sofferenze degli ultimi con nuove attività e progetti anche in un momento critico come quello che stiamo vivendo. Non a caso, l’iniziativa delle aperture domenicali delle mense del sodalizio sarà estesa, nei prossimi mesi, anche alle cucine economiche di via della Lungaretta e di via  Mastro Giorgio.

23 febbraio 2021