Cittadinanza, seconde generazioni in piazza

Sit-in al Pantheon per chiedere l’approvazione della riforma. In piazza anche il ministro delle Infrastrutture Delrio: «Arriveremo alla fine»

Sit-in al Pantheon per chiedere l’approvazione della riforma. In piazza anche il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio: «Arriveremo alla fine»

«Abbiamo raccolto tante firme, abbiamo fatto lunga battaglia con tutte le associazioni, sono convinto che arriveremo alla fine. Non dobbiamo mollare. Il Parlamento ha tutto il tempo per approvare questa legge, non vedo impedimenti». Lo ha sottolineato il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, intervenendo ieri, martedì 7 febbraio, al primo dei 4 flash mob, organizzati per tutto il mese da #ItalianiSenzaCittadinanza e L’Italia sono anch’io per richiamare l’attenzione sulla legge di riforma della cittadinanza. Per il ministro, che da sindaco di Reggio Emilia fu il primo portavoce della campagna Italia sono anch’io, si tratta di «una battaglia politicamente giusta, che deve essere portata avanti anche dentro il Partito democratico. Io – ha aggiunto – non sono un parlamentare. Il governo può accompagnare certe leggi ma non sostituirsi al Parlamento».

Davanti al Pantheon, i ragazzi immigrati di seconda generazione, arrivati con un grande fac simile del passaporto. «Siamo a più di una anno dal blocco della riforma al senato – ha sottolineato Arber Agalliu, di Italiani senza cittadinanza -. Il 13 ottobre 2016 abbiamo organizzato qui il  primo flash e da questo mese ogni martedì insieme a L’Italia sono anch’io saremo in piazza per ricordare al Senato che noi non ci fermiamo. I tempi sono maturi per questa riforma». Riguardo poi all’incontro avvenuto con il presidente del Senato Piero Grasso, Agalliu ha riferito: «Ci ha detto che se fosse per lui questa riforma sarebbe già stata fatta». 

Dopo la manifestazione è intervenuto anche il direttore generale della Fondazione Migrantes Gian Carlo Perego, evidenziando che il disegno di legge «che modifica ed estende lo Ius soli, dopo l’approvazione alla Camera, è fermo, latita. Si ha paura di esporsi politicamente, per una realtà che non farebbe che migliorare e facilitare i percorsi di partecipazione, d’integrazione». La manifestazione, ha aggiunto, «continua a dare voce alla campagna “L’Italia sono anch’io”, che aveva raccolto oltre 200mila firme per allargare lo “Ius soli”»: vuole essere, nelle parole di Perego, «un invito a superare paure, limitazioni, per condividere un atto politico intelligente che rappresenti la realtà dell’immigrazione oggi».

8 febbraio 2017