Comunità energetiche, strumento di inclusione contro la povertà

Presentato dal cardinale presidente Cei Zuppi e dal ministro Pichetto Fratin (Ambiente) il vademecum per lo sviluppo delle Cer messo a punto dal Tavolo tecnico della Conferenza dei vescovi. Al centro, il nodo della «transizione ecologica»

Il nuovo modello delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) «può diventare una proposta per tutti» e la sua diffusione contribuirà «a combattere la povertà e a creare comunità in un momento di tanta solitudine». Con queste parole il cardinale presidente della Conferenza episcopale italiana Matteo Zuppi ha presentato questo pomeriggio, 22 maggio, il vademecum per sviluppare le Comunità energetiche rinnovabili, frutto del lavoro del Tavolo tecnico della segreteria generale della Cei con il supporto del Gestore dei Servizi energetici.

Intitolato “Le comunità energetiche rinnovabili: elementi etici, tecnici, economico-giuridici per gli enti religiosi”, il testo, in 72 pagine, oltre a fornire una panoramica generale e a consigliare strumenti e metodologie utili adatte alle realtà ecclesiastiche locali e agli enti religiosi, delinea un percorso concreto per la costituzione di una Cer. L’Enciclica Laudato si’ ha acceso un faro sulla responsabilità della Chiesa nella cura del Creato. In quest’ottica il vademecum, disponibile sui siti chiesacattolica.it e tavoloenergia.chiesacattolica.it, approfondisce il tema delineando anche l’attuale quadro normativo, i possibili modelli organizzativi e l’iter che porta concretamente alla creazione di una Cer.

Uno strumento quindi per tutti, in perfetta sintonia con quello che è il ruolo della Conferenza episcopale italiana che si pone «al servizio di tutte le comunità, molto diverse tra loro per storia e tradizione – ha affermato il cardinale Zuppi -. Anche all’interno delle stesse diocesi, le parrocchie rappresentano un’identità molto profonda nel territorio e le culture dei territori non sono tutte uguali». Comunità, povertà energetica e transizione ecologica le tre parole alla base delle Cer. La comunità è importante «perché comprende tutti e la Chiesa tendenzialmente include», ha detto il porporato, spiegando che quest’integrazione riguarda soprattutto «coloro che vivono in condizione di povertà», nello specifico di povertà energetica. La transizione ecologica, infine, «è una preoccupazione che c’è sempre stata – le parole del presidente della Cei -. Indubbiamente Papa Francesco ha creato per tutti un alfabeto e una preoccupazione comune che unisce tutti in quella che è la Casa comune,che dobbiamo provare a mantenere facendo una manutenzione più intelligente perché altrimenti la roviniamo definitivamente».

La pubblicazione del testo sottintende che c’è «una proposta chiara», ha concluso il porporato, manifestando al ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin il suo apprezzamento per l’emanazione dei decreti attuativi relativi alle Cer e assicurando la collaborazione della Cei. Il titolare del dicastero dell’Ambiente ha osservato che il decreto Cer pubblicato il 23 gennaio scorso è stato un «lavoro a più mani. Ha permesso ad arrivare ad avere un prodotto che in questo momento può essere importante sotto l’aspetto ambientale, perché sviluppa il percorso delle energie rinnovabili, dove abbiamo anche la sfida mondiale della decarbonizzazione, sotto l’aspetto culturale, perché significa una start up giuridica di dimensione colossale che investirà centinaia di migliaia di persone o di famiglie. Questo che non vuole essere un semplice esperimento ma un’esperienza importante di produzione e di autoconsumo».

Grazie alla sinergia con la Cei sarà possibile «raggiungere luoghi e borghi nei quali il servizio pubblico civile è sempre stato un tutt’uno con la parte religiosa». Per Paolo Arrigoni, presidente del Gestore dei Servizi energetici, le Cer sono «un driver importante nella transizione energetica e sapranno diffondere la cultura della sostenibilità nel Paese». Il vademecum, ha sottolineato, «guiderà le parrocchie e gli enti religiosi per pianificare, progettare, realizzare le Cer». Il testo della Cei è stato presentato all’indomani di quello pubblicato da Anci. L’auspicio di Arrigoni è che «tra parroci e sindaci possa consolidarsi un’alleanza perché rappresentano elementi di garanzia. Bisogna far capire che questi strumenti sono molto utili alle comunità e ai singoli soggetti».

22 maggio 2024