Coronavirus: «Urgente la sospensione dei brevetti sui vaccini»
L’appello di Oxfam ed Emergency (People’s Vaccine Alliance), in occasione del G7 salute. Dall’incontro del G7 di febbraio, morte un milione di persone
Smettere di proteggere gli interessi dell’industria farmaceutica e prendere invece decisioni urgenti, per colmare la disuguaglianza di accesso ai vaccini anti Covid tra Paesi ricchi e poveri. È l’appello che arriva da Oxfam ed Emergency, membri della People’s Vaccine Alliance (Pva), in occasione del G7 salute di oggi, 3 giugno, a una settimana dal summit dei leader di governo. «Più di un milione di persone, circa 8 al minuto, sono morte di Covid dall’ultimo incontro dei leader dei Paesi G7 di febbraio scorso – informano -. Un summit che ha visto i leader prendere decisioni vaghe sull’aumento della fornitura globale di vaccini e soprattutto negare collettivamente il sostegno alla sospensione delle regole sulla proprietà intellettuale e agli investimenti per la produzione di dosi anche nei Paesi in via di sviluppo». Ancora, denunciano, «degli 1,77 miliardi di dosi distribuite a livello globale il 28% è andato ai Paesi del G7, solo lo 0,3% ai Paesi a basso reddito, nonostante il numero di abitanti sia sostanzialmente equivalente».
Per quanto riguarda la proposta di sospensione dei brevetti presso l’Organizzazione mondiale del commercio, evidenziano ancora le due organizzazioni, tra i Paesi del G7sono schierati a favore solo gli Stati Uniti. «Regno Unito e Germania continuano a opporsi mentre Canada, Francia, Giappone e Italia tentennano e non hanno assunto una posizione chiara. Il primo passo necessario e urgente per consentire l’incremento della produzione di vaccini è la sospensione dei brevetti. Da sola però non basta: è necessario che l’industria farmaceutica condivida tecnologia e know-how», incalzano i responsabili di Oxfam ed Emergency.
«È vergognoso che Regno Unito, Germania e altri Paesi ricchi, nel pieno delle campagne di vaccinazione per la propria popolazione, impediscano ai Paesi poveri di fare altrettanto opponendosi alla sospensione dei brevetti – affermano Sara Albiani, policy advisor su salute globale di Oxfam Italia, e Rossella Miccio, presidente di Emergency -. Al momento tutta la produzione è nelle mani dell’industria europea e statunitense. Senza una rottura del monopolio, le aziende farmaceutiche qualificate che operano in molti Paesi a basso e medio reddito non potranno contribuire allo sforzo produttivo e i leader G7 lasceranno che sia di fatto Big Pharma a decidere della vita e della morte delle persone». Anche l’iniziativa Covax – che dovrebbe consentire ai Paesi in via di sviluppo l’accesso ai vaccini – sta fallendo, avvertono le due organizzazioni: a oggi sono state distribuite meno di un terzo delle dosi promesse, ritmo al quale nella migliore delle ipotesi verrà raggiunto solo il 10% della popolazione nei Paesi in via di sviluppo entro fine anno.
«Chiediamo ai leader del G7 di fare la cosa giusta, sostenendo con forza la proposta di sospensione temporanea dei brevetti dei vaccini, avanzata già ad ottobre scorso da Sud Africa e India e ad oggi sostenuta da oltre 100 Paesi all’Organizzazione mondiale del commercio – concludono le due responsabili -. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: i Paesi del G7, anche una volta raggiunta l’immunità di gregge per i propri cittadini, non saranno fuori dalla pandemia. Consentire una campagna di vaccinazione di massa nei Paesi poveri, come hanno detto anche numerosi esperti, è il miglior modo per prevenire mutazioni del virus che potrebbero causare nuove ondate di contagi».
3 giugno 2021