Educare alla bellezza, impegno contro l’incuria e il degrado

L’adulto è un “sorvegliato speciale”. I bambini ci osservano. Essenziale accompagnarli con il tempo e gli atteggiamenti adeguati

Mi chiedo che cosa spinga l’uomo a viaggiare, a cercare di “interrompere” la quotidianità con una passeggiata nel parco, con una visita ad un museo, con il vedere uno spettacolo al teatro o al cinema, con il desiderio di potersi “fondere” con ciò che lo circonda ed in particolare con ciò che di bello lo circonda. Credo che non esista un solo elemento che possa essere attivatore e promotore di un “movimento che da sé vada verso un altro sé”, più intenso ed emozionante con cui relazionarsi e a cui dedicare tempo ed energie.

Credo però che sia possibile identificare un denominatore comune ai vari elementi e che questo sia definibile con il termine “bellezza”. Le Sacre Scritture ci richiamano alla bellezza della creazione e di quanto Dio Padre si sia “speso” per questa, arrivando infine all’uomo, “creato a Sua immagine e somiglianza”. Quanto detto può portare ad ipotizzare che l’uomo desideri entrare in contatto con la bellezza, che la ricerchi in tutte le sue forme e che sia esso stesso “creatore” di bellezza.

Possiamo metaforicamente rappresentare la relazione tra l’uomo e la bellezza come lo sviluppo di una cellula toti-potenziale, all’interno di un organismo, dove la sua formazione e specializzazione richiede del tempo ma anche delle stimolazioni, richiede di poter essere accompagnata a diventare ciò per cui è stata creata: nello specifico mi chiedo come poter accompagnare ed educare i bambini alla bellezza, sviluppando ciò che di potenziale è presente dalla nascita.

Passeggiando lungo il mare mi è capitato, purtroppo frequentemente, di raccogliere vari tipi di “memorie” delle giornate trascorse in spiaggia: bicchieri di plastica, pezzi di giocattoli rotti, incarti di gelati, tappi di bottiglie, plastiche alimentari… in uno dei “pomeriggi ecologici” dei bambini si sono avvicinati chiedendomi cosa stessi facendo e, dopo aver spiegato i motivi dell’intensa attività di pulitura, mi hanno ringraziata, incitata a proseguire e chiesto di potermi aiutare perché anche loro volevano poter fare il bagno in un mare bello e pulito!

Questo incontro è stato stimolante per poter riflettere su diversi aspetti. Poter notare che l’adulto è “un sorvegliato speciale”, è oggetto di osservazione da parte dei bambini che si interrogano sul perché dei comportamenti, tendendo a riprodurre le modalità di azione e di reazione nei confronti dell’ambiente e degli altri. Poter riflettere su come accompagnare per “educare al bello”, sollecitando il rispetto per l’ambiente in tutte le sue forme, prima di tutto quello domestico, quello scolastico, infine quello naturale. L’accompagnamento dovrebbe essere orientato all’amore e alla cura di ciò che ci circonda, desiderando di mantenere puliti gli spazi di vita e favorendo la correzione lì dove si osserva una mancanza di cura e di rispetto. Mettendo in relazione l’accompagnamento alla bellezza e l’importanza dell’esempio dato dall’adulto, nel modo di comportarsi, credo che sia possibile favorire lo sviluppo di una coscienza e di una cultura della bellezza.

Camminare insieme adulto e bambino, sia in termini simbolici sia in termini concreti, richiede tempo da dedicare con quel mood che fa tendenza e che si definisce con il termine slow: dove non ci sia fretta nel vivere ma si sperimenti la possibilità di “perdersi” nella bellezza di ciò che ci circonda. Tutto questo a partire dalla quotidianità: nel saluto cordiale e nel sorriso al vicino; nel poter tollerare la convivenza con chi è diverso da noi; nel poter osservare non soltanto le numerose “voragini romane” ma anche le opere d’arte custodite nei portoni dei palazzi, nelle edicole agli angoli delle strade, nelle tantissime chiese romane, nel museo a cielo aperto che è la nostra Roma!

È un pensiero forse contro-corrente rispetto ai numerosi episodi di incuria e di degrado a cui quotidianamente assistiamo e che la cronaca puntualmente ci segnala: dalle immagini di strade coperte di spazzatura allo sprezzo di turisti che deturpano le fontane o il maestoso Colosseo, alle numerose voragini e cadute di alberi che manifestano l’incuria o la difficoltà nell’offrire un servizio di tutela dell’ambiente e del cittadino. Credo che quanto detto sia visibile a tutti e venga spesso utilizzato come espressione dell’incapacità della Giunta di turno ma l’azione straordinaria, rispetto a questa analisi, e ordinaria, nella sua semplicità e quotidianità, è il poter camminare insieme agli adulti di domani e accompagnarli nel creare la consapevolezza e la cultura della bellezza. (a cura di Laura Boccanera)

7 settembre 2018