Gmg Panama, filo diretto col Divino Amore
Nel santuario mariano la notte bianca della Capitale, in collegamento con Francesco e i giovani sudamericani. Il ricordo di Susanna Rufi, morta al ritorno dalla Gmg di Cracovia. De Donatis. «Non tiratevi mai indietro»
In novecento hanno urlato “eccomi” esprimendo il proprio “sì” al Signore. Ma il “sì” più inatteso è stato quello di Alessia a Gabriele. Durante la notte della Gmg al Santuario del Divino Amore, anche una proposta di matrimonio accompagnata dall’applauso di tanti giovani giunti da tutta Roma e da diocesi del Lazio, della provincia di Campobasso e di Pisa. Sabato 26 gennaio la Capitale ha vissuto una lunga notte bianca in diretta con Panama scandita da preghiera, catechesi, adorazione eucaristica, musica. I giovani hanno seguito la diretta della veglia di Papa Francesco con i loro coetanei dell’America centrale e hanno partecipato alla Messa presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Filo conduttore, il tema della Gmg scelto da Bergoglio dal passo del Vangelo di Luca: “Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola”.
Una grande festa organizzata dal Servizio per la pastorale giovanile della diocesi di Roma durante la quale a sorpresa Gabriele, 26 anni, ha chiesto la parola, è salito sul palco, ha chiamato la “sua” Alessia e, dopo essersi inginocchiato, le ha chiesto di sposarlo. Il “sì” della ragazza è stato coperto dagli applausi dei presenti e dei numerosi amici della parrocchia Sant’Atanasio. Entrambi romani, sono fidanzati da cinque anni e la data delle nozze è stata fissata per il 2 agosto 2020. «Stasera non volevo neanche venire – confessa lui -. Da tempo, però, cercavo il modo per farle una proposta di matrimonio che lasciasse il segno e che fosse anche una bella testimonianza. Mi è sembrata l’occasione giusta». Alessia, 22 anni, attorniata da amici festanti era visibilmente commossa e incredula per il fuori programma. «Dico il mio sì al Signore ogni giorno accogliendo le persone che mette al mio fianco» spiega. Gabriele, invece, punta «a fare qualcosa di grande» e a vivere «una vita che non sia mediocre».
La danza di suor Anna Nobili e la sua Holy dance ha dato il via alla serata con “La vita di Maria. Danzando il suo sì”. Attraverso una «particolare scuola di preghiera» la religiosa unisce «la parola di Dio e la fede con la danza» e conduce i ragazzi a Gesù attraverso l’hip pop, la danza classica e moderna. Don Antonio Magnotta, direttore del Servizio diocesano per la pastorale giovanile, durante la catechesi sul tema della Gmg ha invitato i giovani a riempire le proprie giornate di «densità e bellezza», trasformandole in «un pezzo di cielo». Ai ragazzi ha portato come esempio Lorena D’Alessandro per la quale nel 2003 si è conclusa la fase diocesana della causa di beatificazione. Morta a sedici anni per una grave malattia, ha amato la vita e il prossimo nonostante le sofferenze. Ha parlato anche di Susanna Rufi, la 19enne romana morta di meningite al ritorno dalla Gmg del 2016 a Cracovia, alla quale il padre ha dedicato il libro “L’alleluja di Susanna”. La giovane, che frequentava la parrocchia San Policarpo, è stata ricordata anche dal cardinale vicario durante l’omelia: «Dal cielo sicuramente ci sosterrà nel cammino del “non tirarci indietro” che vogliamo vivere», ha affermato.
Ovazioni durante il discorso del Papa, che i ragazzi hanno seguito in diretta. «Solo quello che si ama può essere salvato», ha detto Francesco ai giovani di tutto il mondo. Parole che hanno particolarmente colpito Ilaria, che da oggi cercherà «di essere ancora più un aiuto e una speranza per il prossimo». Ciro non si limiterà più a «guardare» ma si impegnerà a «vedere e consolare» chi gli è accanto. Adriana ha invece «acquisito la consapevolezza di avere accanto un Dio che mi ama perché esisto, indipendentemente da quel che sono». Bergoglio ha poi parlato dei quattro «”senza” che uccidono. Senza lavoro, senza istruzione, senza comunità, senza famiglia». Luigi si è detto positivamente sorpreso del fatto che il Papa «abbia messo al centro del suo discorso la mancanza del lavoro».
La rock band cristiana Kantiere Kairòs ha fatto ballare i ragazzi per oltre un’ora. Per Antonello Armieri, voce e chitarra acustica, partecipare alla serata è significato «condividere la voglia di essere protagonisti del bene». Coraggio, alzati, corri: queste le tre parole consegnate ai ragazzi da don Francesco Fiorillo responsabile del monastero San Magno di Fondi, nella sua catechesi. «Vogliono scoraggiarci, dividerci. Abbiamo bisogno di giovani che abbiano coraggio – ha detto -, che portino al mondo il profumo di Gesù»; quindi ha simbolicamente unto i palmi delle mani di tutti i presenti con olio di nardo, invitandoli a un momento di silenzio interiore. Il cardinale vicario ha incitato i ragazzi a non tirarsi mai indietro e a scrivere ogni giorno una personale pagina di Vangelo, altrimenti «avremo un mondo sempre più povero. Non tiratevi mai indietro – ha ripetuto -, anche qualora doveste percepire che vi sta chiedendo molto, fidatevi della volontà del Signore e imitate Maria che con il suo “sì”, frutto di un cuore limpido e luminoso, ha generato Cristo».
28 gennaio 2019