I cristiani nel mondo, “Perseguitati più che mai”
Diffuso il rapporto della fondazione Acs sui 24 Paesi in cui preoccupano le violazioni della libertà religiosa. Numeri in aumento nel 75% degli Stati presi in esame
Fonti locale, testimonianze di prima mano, studi di casi e analisi nazionali. La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) presenta “Perseguitati più che mai. Rapporto sui cristiani oppressi per la loro fede 2020 – 2022“, lo studio – all’ottava edizione – che intende puntare i riflettori sul dramma della sofferenza dei cristiani oppressi per motivi di fede. Sotto esame i 24 Paesi in cui le violazioni della libertà religiosa destano particolare preoccupazione: Afghanistan, Arabia Saudita, Cina, Corea del Nord, Egitto, Eritrea, Etiopia, India, Iran, Iraq, Israele e i Territori Palestinesi, Maldive, Mali, Mozambico, Myanmar, Nigeria, Pakistan, Qatar, Russia, Sri Lanka, Sudan, Siria, Turchia e Vietnam. Il periodo di riferimento: dall’ottobre 2020 al settembre 2022.
Stando ai contenuti del rapporto, evidenzia il direttore di Acs Italia Alessandro Monteduro, «nel 75% dei 24 Paesi esaminati l’oppressione o la persecuzione dei cristiani è aumentata. L’Africa registra un forte aumento della violenza terroristica, a causa della quale oltre 7.600 cristiani nigeriani sarebbero stati assassinati tra gennaio 2021 e giugno 2022. Nel maggio 2022 è stato pubblicato un video che mostrava 20 cristiani nigeriani giustiziati dai terroristi islamisti di Boko Haram e della Provincia dell’Africa occidentale dello Stato Islamico (Iswap). I due raggruppamenti – spiega – cercano infatti di fondare califfati nella regione del Sahel, ciascuno con il proprio wali (governatore) e la propria struttura governativa. In Mozambico, Al-Shabab ha intensificato la sua campagna di terrore, uccidendo i cristiani, attaccando i loro villaggi e appiccando il fuoco alle chiese. Il gruppo, affiliato allo stato islamico (Isis), ha provocato la fuga di oltre 800mila persone e la morte di altre 4mila».
Dall’Africa parla anche il vescovo di Ondo (Nigeria) Jude A. Arogundade, la cui diocesi è stata presa di mira da uomini armati che hanno ucciso più di 40 persone durante la celebrazione della Pentecoste nel giugno scorso. Nonostante il crescente allarme per l’aumento della violenza in alcune parti del Paese, afferma commentando la presentazione del rapporto, «nessuno sembra prestare attenzione al genocidio» in atto nella Middle Belt della Nigeria. «Il mondo tace mentre gli attacchi alle chiese, al loro personale e alle istituzioni sono diventati routine. Quanti cadaveri sono necessari per attirare l’attenzione del mondo?», domanda.
La situazione non è migliore in Asia, dove, riferisce Monteduro, «l’autoritarismo statale ha portato a un peggioramento dell’oppressione, anzitutto in Corea del Nord, dove fede e pratiche religiose sono ordinariamente e sistematicamente represse. Il nazionalismo religioso ha innescato crescenti violenze contro i cristiani asiatici – rileva -, basti pensare ai gruppi nazionalisti hindutva e singalesi buddisti, attivi rispettivamente in India e Sri Lanka. Le autorità hanno arrestato fedeli e interrotto le funzioni religiose. L’India ha fatto registrare 710 episodi di violenza anticristiana tra gennaio 2021 e l’inizio di giugno 2022, causati in parte dall’estremismo politico. Durante una manifestazione di massa in Chhattisgarh nell’ottobre 2021, i membri del Bharatiya Janata Party (Bjp) al governo hanno applaudito il leader religioso indù di destra Swami Parmatman e hanno chiesto l’uccisione dei cristiani. In Cina le autorità hanno aumentato la pressione sugli stessi cristiani, mediante arresti indiscriminati, chiusura forzata delle chiese e uso di sistemi di sorveglianza oppressivi».
Ancora, dallo studio di Acs emerge che in Medio Oriente la crisi migratoria minaccia la sopravvivenza di alcune delle comunità cristiane più antiche del mondo. In Siria, i cristiani sono crollati dal 10% della popolazione a meno del 2%, passando da 1,5 milioni del periodo precedente la guerra ai circa 300mila di oggi. Nonostante il tasso di esodo in Iraq sia più basso, una comunità che contava circa 300mila persone prima dell’invasione da parte di Daesh/Isis nel 2014, nella primavera 2022 si era ormai dimezzata. Il rapporto evidenzia anche che in Paesi diversi come l’Egitto e il Pakistan le ragazze cristiane sono abitualmente soggette a rapimenti e stupri sistematici.
Proseguendo nel proprio percorso di studio e analisi sulle violazioni alla libertà religiosa nel mondo, il prossimo 20 aprile la fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre presenterà anche la nuova edizione del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo.
17 novembre 2022