Il Bambino Gesù festeggia i 150 anni con Francesco

Il 16 novembre l’udienza in Aula Paolo VI, con 6mila partecipanti dalle diverse sedi. 200 i bambini con i genitori. Tra i doni, la stola coi disegni dei piccoli della ludoteca

“Il futuro è una storia di bambini”. Recita così lo striscione che sabato 16 novembre accompagnerà in Aula Paolo VI l’udienza privata di Papa Francesco alla comunità dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, in festa per i suoi 150 anni. Sul palco, accanto al pontefice, 60 bambini che indosseranno la maglietta della campagna “Ogni storia merita un lieto fine”, lanciata nei mesi scorsi dall’ospedale per raccontare la storia di Carmelo e dei bambini come lui che hanno combattuto e vinto contro “il mostro di Hodgkin” e contro tutte le malattie, con l’aiuto dei medici, degli infermieri e dei ricercatori del Bambino Gesù.

Oltre 6mila i medici, infermieri, ricercatori, tecnici, dipendenti, dirigenti, volontari e specializzandi attesi in Vaticano, insieme ai pazienti con le associazioni e le famiglie. Ma il primo sorriso che Francesco incontrerà sarà quello dei 200 bambini in cura al Bambino Gesà, accompagnati dai genitori, che troverà davanti al palco dell’Aula Paolo VI. Fra loro anche bambini stranieri provenienti da quelle “periferie del mondo” dove sono attivi gli interventi di cooperazione internazionale dell’ospedale e una rappresentanza di pazienti in cura al Centro Cardiologico Pediatrico Mediterraneo di Taormina, con cui il Bambino Gesù collabora da anni.

I partecipanti si ritroveranno al mattino nell’Aula Paolo VI. Qui a partire dalle 9 gli animatori intratterranno i bambini fino all’arrivo del pontefice, previsto per le 12. Poco prima, alle 11, è in programma l’esibizione canora dell’Orchestra inclusiva Euterpe composta da persone con disabilità, terapisti e volontari che suonano a livello amatoriale. A dirigerla, il maestro Tommaso Liuzzi, che è anche ricercatore presso la Neuroriabilitazione della sede di Palidoro dell’ospedale, dove si occupa di progetti di musicoterapia per bambini affetti da paralisi cerebrale infantile. Dopo l’ingresso di Papa Francesco, prenderà la parola la presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc, che illustrerà il cammino dell’ospedale in questo anno celebrativo e i progetti per il futuro.

Sarà quindi il Papa a rivolgere il discorso alla comunità del “suo” ospedale, dalla quale ricverà anche tre doni, consegnati dai piccoli pazienti. Il primo è una stola sacerdotale decorata con i disegni dei bambini della ludoteca dell’ospedale che si sono ispirati ai temi della creazione e della salvaguardia del creato, cari a Papa Francesco. Il secondo è il fumetto “Un ospedale per Papa Francesco”, disegnato dal fumettista Roberto Battestini con testi di Alessandro Bottero, che ripercorre la vicenda del Complexe Pédiatrique di Bangui. Dopo la visita di Bergoglio, in occasione dell’apertura della Porta Santa del Giubileo della Misericordia nel novembre 2015, il pontefice chiese alla presidente Enoc un intervento dell’ospedale in favore dei bambini della Capitale centrafricana. Dopo i primi interventi urgenti, è stato avviato quindi un programma di lavori per la ristrutturazione del complesso esistente e per la creazione di un nuovo Centro di re-nutrizione terapeutica, inaugurato il 2 marzo 2019 alla presenza dell’elemosiniere pontificio Konrad Krajewski. Il terzo dono infine è il libro fotografico “Vite che aiutano la vita”: 130 fotografie di Daniele Garofani, accompagnate da testi dello scrittore Daniele Mencarelli, che “raccontano” tutte le figure professionali del Bambino Gesù che ogni giorno scendono in campo per svolgere al meglio la comune missione di accogliere e curare i bambini provati dalla malattia.

150 anni dopo l’accoglienza delle prime 4 piccole pazienti in due stanze di via delle Zoccolette, oggi il Bambino Gesù è una realtà di ricerca e cura con 607 posti letto, distribuiti su 4 sedi, e un personale di oltre 3mila tra dipendenti e collaboratori. «In questo anno speciale, aperto il 19 marzo scorso dalla visita del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella – ricordano dalla sede romana -, l’incontro con Papa Francesco segna un’altra tappa del cammino che unisce ogni pontefice con il “suo ospedale” fin dal 1924, anno in cui fu affidato a Pio XI dalla famiglia Salviati».

13 novembre 2019