Il cardinale Krajewski ancora in Ucraina
Nuova missione per l’elemosiniere del Papa, che inaugura una casa di accoglienza per donne e bambini. «Provo dolore per l’attacco al magazzino di Caritas Spes»
Si chiama “Casa del Riparo” la struttura di accoglienza che il cardinale Konrad Krajewsky, elemosiniere del Papa, inaugurerà nei prossimi giorni, nell’ambito della nuova missione umanitaria che lo ha portato ancora una volta in Ucraina, per portare alla popolazione provata dalla guerra contro la Russia il conforto di Francesco. Costruita grazie al supporto del pontefice e di tanti donatori, la Casa sarà gestita dalle suore Albertine. «È stata costruita durante il conflitto – informano dal dicastero per il Servizio della carità in una nota – per sostenere le tante persone che sono scappate dai luoghi bombardati» e che non volendo uscire dal Paese hanno cercato rifugio a Leopoli.
“Casa del Riparo”, dunque, anzitutto per le madri sole con i loro bambini e per le donne senza tetto. All’interno della struttura però, viene precisato nel comunicato, «è stata prevista anche una mensa per i poveri per donare loro un pasto caldo e un luogo accogliente». L’Elemosiniere inaugurerà la Casa «a nome di Papa Francesco, come segno di sostegno, supporto e vicinanza alle tante persone che si sono viste costrette a scappare a causa del conflitto, portando la Benedizione Apostolica».
Nei suoi giorni in Ucraina Krajewski ha in programma anche la visita alle varie comunità che accolgono i profughi, per ringraziare «tutti i volontari e tutti coloro che aiutano la popolazione sofferente e bisognosa, lontana dalla propria casa». Nonostante i continui bombardamenti, come quello che nella notte tra 18 e 19 settembre ha colpito Leopoli, distruggendo un magazzino industriale che conteneva gli aiuti umanitari di Caritas Spes Ucraina. «Provo dolore per quanto accaduto – le parole dell’elemosiniere -. Hanno colpito per distruggere la possibilità di aiutare la gente che soffre». Il deposito, tra l’altro, era stato spesso utilizzato dal dicastero per il Servizio della carità per portare i materiali donati dal Papa alla popolazione in difficoltà. Qui, ad esempio, erano stati inviati i generatori di corrente, poi distribuiti nelle zone più isolate a causa del conflitto. La struttura è stata completamente rasa al suolo, con le circa 300 tonnellate di aiuti umanitari che conteneva, informano da Caritas Spes. Fortunatamente nell’attacco non ci sono state vittime.
20 settembre 2023