Il Papa: Wojtyla uomo di preghiera, vicinanza e giustizia

La Messa celebrata in San Pietro, nella cappella della tomba del santo, a cento anni dalla nascita di Giovanni Paolo II

Nel giorno in cui in Italia torna la presenza dei fedeli nelle celebrazioni liturgiche e riaprono anche le basiliche pontificie, Papa Francesco ha scelto di presiedere la sua ultima Messa quotidiana trasmessa in diretta televisiva dall’altare della basilica di San Pietro che custodisce i resti mortali di san Giovanni Paolo II, nel centenario della nascita del grande Papa polacco. Accanto a lui diversi concelebranti, tra i quali i cardinali Angelo Comastri, arciprete della Basilica vaticana, e Konrad Krajewski, elemosiniere di Sua Santità, e gli arcivescovi Piero Marini, attuale presidente del Comitato per i congressi eucaristici internazionali e già cerimoniere di Giovanni Paolo II, e Jan Romeo Pawlowski, capo della terza sezione della Segreteria di Stato, oltre alla presenza di un gruppo di fedeli, religiose e laici.

Nella sua omelia il Santo Padre è partito dal ritornello del salmo “Il Signore ama il suo popolo”, parole che anche «il popolo di Israele piaceva ripetere», ricordando che «il Signore manifestava questo amore quando inviava un profeta, un uomo di Dio e la reazione era “Il Signore ha visitato il suo popolo». Lo stesso diceva la folla che seguiva Gesù. Oggi – ha spiegato Francesco – possiamo dire che 100 anni fa il Signore ha visitato il suo popolo, ha inviato un uomo, lo ha preparato per fare il vescovo e guidare la Chiesa».

Papa Francesco celebra all'altare della cappella della tomba di san Giovanni Paolo II, 18 maggio 2020
(foto: Vatican News)

Scherzando sul fatto che i gesuiti «dicono sempre le cose a tre», il Papa si è soffermato su “tre tracce” che indicano come il suo predecessore sia stato «un buon pastore: preghiera, vicinanza al popolo e amore alla giustizia. San Giovanni Paolo II era uomo di Dio perché pregava e pregava tanto». Ma «come mai – si è chiesto il Papa – uno che ha tanto lavoro dedica tanto tempo alla preghiera?”». Perché «sapeva bene che il primo compito di un vescovo è pregare. E non lo ha detto il Concilio Vaticano, lo ha detto san Pietro quando hanno fatto i diaconi “e a noi vescovi la preghiera e l’annuncio della Parola”. Lui lo sapeva, era modello di vescovo che prega. Ha insegnato che quando un vescovo fa l’esame di coscienza la sera deve domandarsi: quante ore oggi ho pregato? Era il primo compito».

La seconda traccia è che Giovanni Paolo II era «uomo di vicinanza, non era uomo distaccato dal popolo, andava a trovare il popolo, è andato in giro per il mondo intero cercando il suo popolo, facendosi vicino. La vicinanza è uno dei tratti di Dio col suo popolo», una vicinanza «che si fa stretta, forte in Gesù. Un pastore è vicino al popolo» altrimenti «è un gerarca, un amministratore, forse buono ma non pastore. San Giovanni Paolo II ci ha dato esempio di questa vicinanza, a grandi e piccoli».

Infine, l’«amore alla giustizia, ma una giustizia piena». Papa Wojtyla, per Francesco, «era un uomo che voleva la giustizia sociale, la giustizia dei popoli, la giustizia che caccia via le guerre. Era uomo della misericordia e della giustizia perché misericordia e giustizia vanno insieme, non si possono distinguere, non si trova l’una senza l’altra».

Francesco ha poi ricordato «quanto ha fatto Giovanni Paolo perché la gente capisse la misericordia di Dio e ha portato avanti la devozione a santa Faustina. Aveva sentito che la giustizia di Dio ha questa faccia, questo atteggiamento di misericordia, è un dono che ci ha lasciato. Giustizia misericordiosa e misericordia giusta. Preghiamo – ha concluso il Papa – che dia a tutti, specialmente ai pastori ma a tutti, la grazia della preghiera, della vicinanza e della giustizia misericordiosa, della misericordia giusta».

Al termine della Messa, il coro ha intonato il brano di monsignor Marco Frisina, “Jesus Christ you are my life”, tra i più celebri cantati dai giovani  nel 2000 alla Giornata mondiale della Gioventù, una delle grandi eredità di san Giovanni Paolo II.

18 maggio 2020