Il presidente ucraino Zelensky: «Pronti al dialogo purché non sia tardi»
«Con ogni nuova atrocità scompare il desiderio di negoziare», ha detto in collegamento con alcuni studenti francesi. Intanto il ministro degli Esteri russo Lavrov fa sapere che Mosca non vuole una guerra in Europa. Dal Papa le mogli di 2 soldati del battaglione Azov
Kiev sta esaurendo la pazienza. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo ha dichiarato, riferisce il Guardian, in un collegamento video con gli studenti di Sciences-Po, a Parigi. Il motivo: le crescenti prove di forza e le atrocità commesse dalle forze russe. «Siamo pronti a condurre questi negoziati, questi colloqui, purché non sia troppo tardi – le parole di Zelensky -. Con ogni nuova Bucha, con ogni nuova Mariupol e nuove atrocità scompare il desiderio e la possibilità di negoziare, così come la possibilità di risolvere questo problema in modo diplomatico». Tra le “atrocità” denunciate da Kiev, anche l’attacco a un istituto per bambini con disabilità nella regione di Lugansk. Comunque anche la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha confermato che i contatti tra Russia e Ucraina, nell’ambito dei negoziati, «sono in corso». Anche il titolare del ministero Sergei Lavrov fa sapere che Mosca non vuole una guerra in Europa; al contrario, è l’Occidente a sostenere che la Russia debba essere sconfitta.
Sul terreno, non cessano gli attacchi a Mariupol, contro l’acciaieria Azovstal, colpita «dagli invasori russi non solo con aerei e artiglieria, ma anche con carri armati che stanno cercando di sfondare», comunica via Telegram il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andryushchenko, su Telegram. «Ora l’Azovstal viene attaccata non solo dal cielo e con l’artiglieria, ma anche con i carri armati. Sul sito c’è un incendio», ha annunciato Andryushchenko, citato da Ukrinform. Proprio questa mattina, 11 maggio, le mogli di due soldati del Battaglione Azov, asserragliato nell’acciaieria, hanno incontrato Papa Francesco. Si tratta di Katarina e Yulia, che lo raccontano come un «momento storico. Speriamo tutti insieme che questo possa aiutare a salvare i nostri mariti, i soldati che sono nella Azovstal a Mariupol. Noi speriamo che questo incontro ci dia una chance per salvare le loro vite», riferiscono ai giornalisti. Papa Francesco «ha detto che pregherà per noi e che farà il possibile», aggiungono.
Sotto i colpi dell’artiglieria russa anche le regioni di Chernihiv, a nord, e Sumy, a nord est, bombardate quotidianamente e ripetutamente per tutto il giorno, secondo il portavoce del Servizio delle guardie di frontiera ucraine Andriy Demchenko, citato da Interfax Ukraine. Adesso «non c’è la solita protezione delle frontiere con il pattugliamento lungo la linea di confine, poiché c’è il pericolo delle mine nella zona, delle operazioni di gruppi di sabotaggio e soprattutto i bombardamenti effettuati dalla Russia dal suo territorio sull’Ucraina – ha comunicato in un briefing -. E questo avviene ogni giorno, soprattutto nelle regioni di Chernihiv e Sumy, e ripetutamente durante il giorno». Il Servizio di frontiera di Stato all’interno degli oblast di Kiev, Chernihiv e Sumy, ha informato il direttore del Dipartimento di Stato per la protezione delle frontiere Leonid Baran, «ha il controllo di frontiera su quasi 1.200 chilometri, due terzi dei quali al confine con la Russia», riferisce l’agenzia Unian.
Secondo il capo dei servizi di intelligence militare Usa Scott Berrier, «tra gli otto e i dieci generali russi sono stati uccisi in Ucraina dalle forze di Kiev». Il motivo: il «ruolo insolito» che i vertici militari di Mosca hanno svolto nella guerra contro l’Ucraina. «Invece di guidare le operazioni a distanza – ha spiegato Berrier -, i generali russi sono dovuti andare al fronte per assicurarsi che i loro ordini fossero eseguiti». La Camera Usa intanto ha approvato a stragrande maggioranza il nuovo pacchetto di aiuti – militari, economici e umanitari – all’Ucraina, da 40 miliardi di dollari, proposto dal presidente Joe Biden. Attesa entro la fine della settimana anche l’approvazione del Senato.
Diffuso dalla Casa Bianca anche un comunicato di sintesi relativo al colloquio di ieri, 10 maggio, tra Biden e il premier italiano Mario Draghi. «Nel loro incontro nello studio ovale – si legge nel testo – hanno sottolineato il loro impegno a perseguire la pace sostenendo l’Ucraina e imponendo costi alla Russia». Ed è la prima volta dopo tanto tempo che il presidente americano usa la parola “pace”, su cui ha insistito il capo del governo italiano. Nel loro incontro Biden e Draghi, «di fronte alle sfide economiche globali create dalle azioni russe, hanno discusso misure volte a rafforzare la sicurezza alimentare e a rimodellare i mercati energetici globali». Ancora, «hanno riaffermato la forte e larga partnership Usa-Italia riflessa nei profondi e duraturi legami tra i nostri popolo e i nostri Paesi, di cui la nostra alleanza attraverso la Nato e la partnership Usa con la Ue sono componenti essenziali». E a proposito di Nato, da Londra il primo ministro Boris Johnson annuncia il sostegno del governo inglese a Svezia e Finlandia in caso di attacco, nell’ambito del dibattito sull’opportunità che le due nazioni scandinave aderiscano al Patto Atlantico.
11 maggio 2022