In 7mila di corsa sulla “Via Pacis”, per il dialogo e l’inclusione

La mezza maratona – accompagnata dalla non competitiva Run for Peace – partita e arrivata a via della Conciliazione. Il saluto del Papa: «Un messaggio di fraternità»

Correre per la pace, per l’inclusione, per la solidarietà. Questi gli obiettivi della terza edizione della Rome Half Marathon Via Pacis e della Run for Peace non competitiva di 5 km, che si sono svolte ieri mattina, 22 settembre, nelle strade della Capitale, con partenza e arrivo su via della Conciliazione. Un percorso dall’alto valore simbolico. Il tragitto, infatti, ha toccato alcuni punti di grande interesse religioso, come piazza San Pietro con la basilica vaticana, la Sinagoga, la Moschea, la Chiesa Valdese e la Chiesa Ortodossa, proprio per sottolineare l’intento della manifestazione e per omaggiare la partecipazione di alcuni podisti appartenenti alle diverse confessioni religiose. Un aspetto sottolineato anche da Papa Francesco all’Angelus: «Saluto i partecipanti alla Via Pacis – ha detto il Santo Padre -, che ha attraversato le strade di Roma per portare un messaggio di pace, di fraternità e soprattutto di dialogo tra culture e religioni diverse».

 

 

 

 

 

«È bellissimo poter fare una mezza maratona partendo da via della Conciliazione e poterlo fare coinvolgendo i veri atleti così come gli appassionati, appartenenti a diverse religioni», afferma il corridore di Athletica Vaticana ed ex Guardia svizzera Frowin Bachmann. «Quello che speriamo – spiega – è di poter unire e creare dei ponti attraverso lo sport». Una corsa bagnata dalla pioggia settembrina, che per moltissimi atleti è stata vissuta quasi come una benedizione e non ha scoraggiato nessuno. «Il messaggio di questo evento non è quello della sola competizione o esclusivamente del tempo da battere per arrivare primi – racconta Stefano Ciallella, coach ed ex atleta delle Fiamme Azzurre – ma è quello dello stare insieme, di fratellanza». Ciallella in particolare è la guida atletica di molti ragazzi non vedenti, e proprio due atleti ciechi hanno preso parte alla mezza maratona, oltre a Gianluca Palazzi, di Athletica Vaticana, con la sua handbike.

«La componente umana e spirituale della corsa è fondamentale», sottolinea il primo vescovo runner, il francese Jean-Paul Vesco, titolare della diocesi di Oran, in Algeria. «Quando corri insieme non esistono distanze ma si mette in pista tutta l’umanità e la fraternità tra gli atleti». Religiosi e religiose, dunque, insieme a molti atleti di lunga esperienza ma anche a molti appassionati. «Si tratta della mia prima mezza maratona – afferma Laura, arrivata dalla Sardegna -. Non faccio parte di nessuna società sportiva mi sono tesserata autonomamente con la Runcard e ho deciso di essere qui per mettermi in gioco ma soprattutto per le finalità che ha una manifestazione di questo genere che mette in primo piano la pace. È fondamentale in questo momento storico, secondo me, contrastare anche con una gara le intolleranze e le violenze».

La cronaca sportiva della gara racconta la vittoria, tra le donne, dell’italiana Fatna Maraoui, con il record della Via Pacis di 1 ora, 14 minuti e 12 secondi. Per gli uomini, invece, ad aggiudicarsi il successo finale è stato il keniano Joel Maina Mwangi, con il tempo di 1h 04’12”. Secondo posto per l’azzurro Vincenzo Agnello, giunto al traguardo con poco più di due minuti di distacco. «Un’emozione indescrivibile arrivare da Palermo e correre tra la storia e i monumenti di Roma – il commento di Agnello a fine gara -. Dal punto di vista agonistico ho tenuto il mio ritmo e mi sono concentrato sui miei tempi standard quando ho capito che il primo era ormai inarrivabile, però per quello che si è respirato prima e durante, la corsa è stata la più emozionante che io abbia mai fatto».

I dati finali della terza edizione della Via Pacis parlando di oltre 7mila partecipanti, ben 2.667 iscritti alla mezza maratona – dei quali 2.050 uomini e 617 donne – e circa 5mila alla non competitiva. I podisti in gara hanno rappresentato in tutto 52 nazioni, con l’Italia a fare da capofila con 2.336 iscritti, seguita da Gran Bretagna e Stati Uniti con 33 atleti, dalla Polonia con 31, dalla Francia con 22 e dalle Filippine con 20 partecipanti.

23 settembre 2019